Marco Gemelli
Lucca «È stato lui». Con le ultime forze residue è riuscita a gridare il nome di chi da tempo la tormentava e che appena pochi secondi prima l'aveva cosparsa di benzina e data alle fiamme. E così, mentre la 46enne lucchese Vania Vannucchi iniziava una lotta disperata per la vita, la polizia ha potuto mettersi in azione fino a risalire all'identità del presunto aggressore, fermandolo poche ore dopo e portandolo in Questura. Interrogato, l'uomo che in passato aveva avuto una relazione con la vittima, e che pare non avesse accettato di buon grado la fine della storia ha respinto ogni accusa, ma le parole della vittima potrebbero incastrarlo. Sin da subito gli inquirenti hanno seguito la pista del movente passionale: ha il sapore amaro di un tentato femminicidio, infatti, l'aggressione che si è consumata intorno alle 13 di ieri nei pressi dell'obitorio dell'ex ospedale lucchese di Campo di Marte.
La donna separata, madre di tre figli, barelliera, dipendente di una cooperativa esterna che lavora per la Asl versa ora in gravissime condizioni, con ustioni sul 70% del corpo: i sanitari chiamati dai testimoni l'hanno soccorsa sul posto, prima di caricarla sull'elisoccorso che l'ha portata al centro grandi ustionati dell'ospedale Cisanello di Pisa. L'aggressione si è verificata all'esterno dell'ex ospedale di Lucca, oggi dismesso ma con all'interno alcune attività ancora funzionanti. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo accusato di aver cosparso Vania Vannucchi di liquido infiammabile è un collega della vittima, anche se lavora per una cooperativa diversa. L'uomo 50 anni, sposato con figli avrebbe dato appuntamento alla sua ex nei pressi dell'obitorio: ognuno è arrivato sul luogo a bordo della propria auto, e i due hanno cominciato a discutere. Obiettivo dell'incontro sarebbe stato un chiarimento, magari per sancire una volta per tutte la fine di ogni relazione. La discussione sarebbe degenerata all'improvviso, fino alla tragica conclusione: l'uomo avrebbe preso una tanica di benzina che teneva in auto e iniziato a cospargere la vittima. Quest'ultima avrebbe tentato una fuga disperata ma lui avrebbe fatto in tempo a raggiungerla innescando il fuoco. Secondo un'altra versione, invece, l'uomo avrebbe aggredito la donna alle spalle all'uscita del lavoro, dandole fuoco prima che questa potesse rendersi conto di cosa stava succedendo: la barelliera avrebbe fatto in tempo a scappare per una ventina di metri, prima di stramazzare al suolo avvolta dalle fiamme. In ogni caso, diverse persone che lavorano all'interno dell'ex ospedale tra cui tre magazzinieri hanno udito le urla della donna e sono usciti con panni e secchi d'acqua a prestare i primi soccorsi, chiamando anche i vigili del fuoco e un'ambulanza. «Una scena terrificante ha commentato uno dei soccorritori con quella donna che bruciava e chiedeva disperatamente aiuto. Per soccorrerla è stato necessario sedarla. Non è stato facile nemmeno spegnere le fiamme». È stato proprio allora, che in un momento di lucidità Vania ha avuto la forza di gridare il nome dell'uomo, indicandolo come l'autore dell'aggressione. Un'ultima parola l'ha riservata ai suoi familiari: «Vi prego, avvisateli subito» Nel frattempo la Squadra mobile si è messa sulle sue tracce, sfruttando l'indizio dato dalla vittima: il collega di Vania Vannucchi è stato rintracciato, e al momento si trova in stato in fermo.
La sua situazione potrebbe cambiare nelle prossime ore, soprattutto in base alle condizioni di salute della donna. Intanto la città è incredula e choccata: la donna, figlia del massaggiatore della Lucchese, era molto conosciuta in città.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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