Bulgari, colpo da 500mila euro. In tre da un buco nella parete

Arrivati in un locale di servizio dalla rete fognaria, i rapinatori hanno spaccato le vetrine coi gioielli. Blitz studiato per mesi

Bulgari, colpo da 500mila euro. In tre da un buco nella parete
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Maxi furto nella notte tra sabato e domenica da Bulgari, nel pieno centro di Roma. La classica banda del buco è penetrata nel negozio storico di via Condotti, la strada dello shopping di lusso della Capitale, e ha fatto razzia di gioielli, per poi fuggire indisturbata prima che arrivasse la polizia. La stima ancora provvisoria del colpo si aggira intorno ai 500mila euro.

Il gruppo di rapinatori, composto da almeno tre persone, è riuscito ad entrare facendo un buco in una parete comunicante tra un seminterrato del palazzo e un locale di servizio del negozio. Il furto è stato scoperto intorno la mezzanotte da un vigilantes, allertato dal sistema d'allarme. Si ipotizza che siano arrivati dalle fogne. Conoscevano nei dettagli quei cunicoli, hanno percorso centinaia di metri sotto terra per raggiungere il punto dove scavare il buco, un lavoro al quale si sarebbero alternati altri complici. Sabato notte hanno deciso di entrare in azione, seguendo un piano programmato nei dettagli. Una volta dentro la gioielleria i rapinatori hanno avuto poco tempo per agire, perché l'allarme è scattato immediatamente non appena hanno cominciato a spaccare le vetrine dove erano custoditi i gioielli. Infilati nei sacchi i preziosi, pezzi del valore di circa 30mila euro l'uno, sono fuggiti utilizzando lo stesso percorso dell'andata. All'esterno c'era un palo, non ancora individuato, che li aspettava a bordo di un autoveicolo parcheggiato a poca distanza dal tombino, pronto per fuggire. Almeno è questa la ricostruzione fatta dalla polizia. Gli investigatori della sezione della squadra mobile specializzata in crimini contro il patrimonio, sono certi che la banda sia composta da persone esperte, «vecchie conoscenze» della questura, che già in passato avevano messo a segno colpi con le stesse modalità. È stato il modus operandi a convincerli che non si è tratto di ladri alle prime armi: i ladri infatti sono entrati nel negozio a volto coperto e indossando i guanti, per evitare di lasciare tracce che aiutassero la polizia a risalire a loro. Almeno uno dei componenti era un uomo anziano, accompagnato da altre due persone, oltre ai complici che potrebbero aver partecipato agli scavi nel locale di servizio.

Le immagini delle telecamere, che riprendono l'interno della rivendita a due passi da piazza di Spagna, pochi istanti prima che la guardia di servizio nella centrale operativa privata attivasse l'allarme, mostrano tre uomini aggirarsi con rapidità e circospezione nel negozio, e poi uno di loro che infrange delle vetrine per arraffare i preziosi in mostra.

I malviventi hanno fatto un errore, però, abbandonando a poca distanza dal foro praticato per sfondare la parete, un piede di porco dove la scientifica potrebbe trovare qualche impronta digitale che possa portare all'identificazione di almeno uno di loro.

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