Elezioni Comunali 2016

Bus, Giochi e bilanci. L'utopia della Raggi che spaventa la Borsa

Acea perde il 3,17% in un solo giorno: per gli analisti è dovuto all'idea della grillina di cambiare i manager. Niente Olimpiadi e mobilità verde: Roma a 5 Stelle sarà così

Bus, Giochi e bilanci. L'utopia della Raggi che spaventa la Borsa

Se al ballottaggio del 19 giugno la candidata pentastellata confermerà il vantaggio del primo turno conquistando il Campidoglio, che cosa cambierà per Roma? L'amministrazione a 5 Stelle è ormai un'ipotesi concreta, e stando alle linee guida del programma di Virginia Raggi, tra proposte di buon senso, vere utopie o progetti surreali, si può cercare di capire se i romani saranno Raggianti o Raggirati. Per il momento, la prospettiva sembra non piacere alla Borsa. Dove il titolo di Acea, l'unica delle ex municipalizzate romane quotata, alla chiusura dei mercati ha registrato un calo del 3,17%. Effetto, secondo gli esperti interpellati dal Sole 24 Ore, proprio degli avvertimenti mandati alla multiservizi che si occupa di acqua ed energia dalla candidata M5S in campagna elettorale. Aver paventato un cambio del management, insomma, avrebbe già avuto un effetto sul titolo dopo lo spoglio delle schede.

Ma sono molti, presumibilmente, i dipendenti della mastodontica macchina comunale che guardano con interesse misto a preoccupazione alla conquista pentastellata del Campidoglio. Anche Ama e Atac, che si occupano, rispettivamente, di rifiuti e di trasporto pubblico nella Capitale, sono state per esempio al centro degli strali della Raggi in campagna elettorale. Per Ama la candidata sindaco ha promesso di «rivedere e razionalizzare» gli «sprechi gestionali» e le «inefficienze», mettendo in discussione persino l'affidamento alla stessa del servizio di gestione dei rifiuti. Quanto a questi ultimi, tra le proposte per produrne meno spiccano la «promozione dell'uso dei pannolini riutilizzabili», dei deterzivi alla spina e dell'eau Raggi, l'acqua del rubinetto, al posto della minerale. Venendo al capitolo trasporti, non ci sono solo la promessa di spingere la Metro C fino al Colosseo, un'«autostrada ciclabile» per andare a Ostia pedalando e mostrando chiappe tanto chiare quando sode, o la suggestiva funivia che dovrebbe unire Casalotti a Battistini integrandosi con l'underground (e che ha scatenato l'ironia sui social). Anche qui nel mirino c'è finita l'Atac. La Raggi già ipotizza una «razionalizzazione» dei dirigenti e lo spostamento «sul campo» dei dipendenti «sottoutilizzati», magari per combattere l'evasione tariffaria, introducendo il «controllo a bordo». Ma nel libro dei sogni della Raggi c'è anche l'intenzione di mettere mano ai «pizzardoni». Una riorganizzazione del corpo di polizia municipale «non è più rinviabile» a causa dell'inefficienza e delle «lacune organizzative dello stesso». E chissà se è un caso che un blitz dei vigili urbani abbia svuotato la sala di un recente comizio della candidata grillina, con i suoi sostenitori che, urlando al complotto, sono scappati fuori per evitare le multe alle auto lasciate in doppia fila.

Altra grande incognita sono i Giochi Olimpici. «Roma 2024» è una prospettiva che il movimento non ha mai appoggiato. La Raggi, e i suoi tre colleghi in consiglio comunale, nella scorsa consiliatura erano stati i soli - con Marco Pomarici di Noi con Salvini e il radicale Riccardo Magi - a votare no alla mozione che sosteneva la candidatura della Capitale ai Giochi. Difficile, se eletta sindaco, che cambi idea, a meno che non decida di appoggiare il referendum proposto dai Radicali, lasciando ai romani la patata bollente. E il reddito di cittadinanza, totem M5S? La Raggi è prudente. «Bisogna prima vedere i conti, speriamo di renderlo possibile».

Magari non come a Livorno, dove per finanziare il «reddito» per cento persone e per sei mesi sono state soppresse 480 social card.

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