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Buzzi show a Radio Radicale "Senza corruzione non lavori"

"Sono stato dipinto come il grande corruttore, ma le persone non le ho corrotte, erano corrotte di loro...." A parlare è l'ex re delle coop rosse romane caduto nella polvere con l'inchiesta Mafia Capitale, Salvatore Buzzi.

Buzzi show a Radio Radicale "Senza corruzione non lavori"

«Sono stato dipinto come il grande corruttore, ma le persone non le ho corrotte, erano corrotte di loro.... A parlare è l'ex re delle coop rosse romane caduto nella polvere con l'inchiesta Mafia Capitale, Salvatore Buzzi. Mandato ai domiciliari nel dicembre scorso perché anche per lui, come per Massimo Carminati, è caduta l'aggravante mafia per cui era stato condannato inizialmente (e anche lui aspetta ora il nuovo processo per la rideterminazione della pena), Buzzi ha partecipato ieri a un dibattito a Radio Radicale organizzato dall'associazione Nessuno tocchi Caino. «Tutti - ha spiegato rivendicando la bontà del suo operato, visto che gli vengono contestate tangenti per 65mila euro su un fatturato di 180 milioni - mi chiedevano soldi, favori, assunzioni: è la realtà imprenditoriale a Roma, lo abbiamo visto con Parnasi, lo vedremo successivamente con qualche altro disgraziato, ma un imprenditore che fa impresa a Roma, nei servizi con il Comune di Roma si ritrova con persone da assumere, manifestazioni da sponsorizzare e poi se tutto diventa corruzione...». Buzzi ha anche smentito la celebre intercettazione in cui diceva che col business del migranti si guadagnava più che con la droga: «È un falso, è stata montata ad arte. È un'intercettazione ambientale che dice ben altro. C'è stato un attacco alla cooperazione sociale mettendo in bocca anche frasi non volute. In relazione alle intercettazioni ambientali che colpiscono oggi i magistrati, con le chat di Palamara, con il trojan, dicono che tra amici si dicono delle cose. E noi? Noi non possiamo dire stupidaggini?».

Infine, il complotto politico: «Tutta questa storia di Mafia Capitale che ha consentito la desertificazione della cooperazione sociale a Roma e alla Raggi di diventare sindaco, è stata un'operazione fatta a tavolino per colpire alcune parti politiche».

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