Politica

C'è un medico indagato per la morte di Aurora

È il primario del pronto soccorso che ha dimesso la ragazza. L'accusa: omicidio colposo

Tiziana Paolocci

Aurora stava male, questo è certo. Ma tutto il resto è un mistero. La ragazza di 16 anni, trovata senza vita dai genitori che l'avevano vegliata tutta la notte nella loro casa di Montefiscone, in provincia di Viterbo, soffriva di ansia e attacchi di panico e aveva male al cuore, come tante adolescenti che chiudono una relazione con un ragazzo più grande, troppo diverso da loro e dallo stile insegnato o imposto dalla loro famiglia.

Ma per il decesso della studentessa di ragioneria dell'istituto Carlo Alberto dalla Chiesa c'è il primario del pronto soccorso di Viterbo da ieri indagato per omicidio colposo. Aurora venerdì era stata accompagnata dalla mamma in ospedale, dopo aver accusato un malore. Ma i medici, dopo averle dato qualche goccia per tranquillizzarla, l'avevano dimessa. L'iscrizione sul registro degli indagati è scattata in seguito all'acquisizione di documenti e testimonianze. «Nell'ambito delle attività investigative relative al decesso della giovane Aurora Grazini - si legge in una nota della Procura e dei carabinieri di Viterbo - avvenuto nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 febbraio, è stato notificato un avviso di garanzia a un medico dell'ospedale di Belcolle al fine di poter effettuare, con le tutele di legge, tutte gli accertamenti necessari». Si tratta di un atto dovuto per chiarire l'accaduto e si attendono i risultati dell'esame autoptico, chiesto ed eseguito su indicazione del pm titolare del fascicolo, Eliana Dolce.

Ci sono tante cose da spiegare, che ora tolgono il sonno ai genitori della sedicenne. Aurora venerdì non riusciva a respirare bene e Rachele, la sorella maggiore, aveva dato l'allarme ai genitori. Al pronto soccorso era stata visitata dal primario Daniele Angelini, che l'aveva trovata in forte stato di agitazione e l'aveva invita a intraprendere un percorso di tipo psicologico, fissando per lei per lunedì scorso un colloquio con uno specialista di neuropsichiatria infantile. Solo qualche goccia per farla stare più tranquilla, nessuna analisi del sangue, come ha confermato il direttore generale del Belcolle, Daniela Donetti, parlando con i dieci ispettori inviati dal ministro della Salute Roberto Speranza, che hanno sequestrato documenti e cartella clinica.

La notte Aurora viene vegliata dal papà Giancarlo e dalla mamma Anna Maria e verso l'alba chiede una tisana. Ma quando la donna torna in camera è morta. I familiari escludono che possa aver assunto altro, ma eventuali sostanze potrebbero essere individuate nel corso degli esami tossicologici. I carabinieri scavano anche nella vita della studentessa, che si era lasciata da poco con un ragazzo più grande. Aveva perso peso per una influenza che l'aveva messa ko per una decina di giorni e poi, rientrata a scuola, un brutto voto.

Tutto ciò le aveva regalato attacchi di panico frequenti ma non abbastanza per strapparle per sempre quel sorriso con cui andava incontro alla vita.

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