La cabala dell'1 agosto e la resa degli anti Cav
1 Agosto 2018 - 08:20Oggi, cinque anni dopo, sulla ghigliottina c'è il centrodestra e stavolta il boia si chiama Matteo Salvini. L'auspicio è che, mai come questa volta, nessuno perda la testa
Il primo agosto del 2013 la Cassazione condannava Silvio Berlusconi per frode fiscale, facendo scattare così sul Cavaliere la mannaia della legge Severino e l'onta della cacciata dal Senato per il leader di Forza Italia. A godersi lo spettacolo - come una tricoteuse qualsiasi - c'era l'allora presidente del Senato Pietro Grasso. Chi sono le tricoteuses? Sono le donne che, durante la Rivoluzione francese nella Francia del XVIII secolo lavoravano a maglia in prima fila davanti alla ghigliottina per godersi lo «spettacolo» della decapitazione. L'ex pm era in buona compagnia: il premier Enrico Letta, Laura Boldrini e i parlamentari di Sel, Massimo D'Alema e tutto lo stato maggiore del Pd ancora scosso dalla figuraccia su Romano Prodi (con i 101 traditori che non votarono il Professore al Quirinale) e già saldamente in mano a Matteo Renzi, che aveva lanciato l'Opa sul partito un mesetto prima approfittando della «non vittoria» di Pier Luigi Bersani alle elezioni. A distanza di cinque anni le tricoteuses sono state, a loro volta, ghigliottinate dagli elettori. Renzi è «solo» un senatore Pd, Letta si è autoesiliato a Parigi, Prodi è sparito, Bersani e D'Alema così come Grasso e Boldrini sono ridotti al rango di comparse di Leu, partito scavalcato nei sondaggi persino da Potere al popolo. Il Cavaliere invece c'è ancora, è stato riabilitato (soprattutto dagli elettori) e detta l'agenda sul caso Rai. Oggi, cinque anni dopo, sulla ghigliottina c'è il centrodestra e stavolta il boia si chiama Matteo Salvini.
L'auspicio è che, mai come questa volta, nessuno perda la testa.