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Calenda vuole andare da solo, ma Bonino ha il simbolo e insiste per il carrozzone

Se non si allea col Pd la Bonino è pronta a togliergli il simbolo, mossa che lo costringerebbe a raccogliere le firme per potersi candidare con la propria lista

Calenda vuole andare da solo, ma Bonino ha il simbolo e insiste per il carrozzone

Calenda vuole andare da solo alle elezioni, senza aggregarsi al carrozzone del Pd con le sinistre. Ma Emma Bonino è contraria. E la presenza dell'esponente radicale è fondamentale per il leader di Azione: la lista di Calenda, infatti, senza +Europa per partecipare alle elezioni dovrebbe raccogliere le firme. Per presentarsi in tutta Italia servono 36.750 firme per la Camera e 19.500 per il Senato, 750 per ogni collegio.

Non presentarsi in tutti i collegi comprometterebbe il raggiungimento della soglia di sbarramento al 3%.

Sono esonerati dalla raccolta i partiti costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021: in questo caso Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Pd, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali, Italia Viva e Coraggio Italia.

Inoltre non devono raccogliere le firme i partiti che “abbiano presentato candidature con proprio contrassegno alle ultime elezioni della Camera dei deputati o alle ultime elezioni dei membri del parlamento europeo spettanti all’Italia in almeno due terzi delle circoscrizioni e che abbiano ottenuto almeno un seggio assegnato in ragione proporzionale”, in questo caso +Europa-Centro Democratico, o che “abbiano concorso alla determinazione della cifra elettorale nazionale di coalizione avendo conseguito, sul piano nazionale, un numero di voti validi superiore all’1 per cento del totale”, come Noi con l’Italia di Maurizio Lupi.

Quindi Azione, non avendo costituito un gruppo in parlamento e non essendo presente alle ultime elezioni, è costretta a raccogliere le firme. Ma il tempo è poco: devono essere consegnate un mese prima del voto e raccolte e autenticate su liste già compilate.

Per evitarlo l’unico escamotage di Calenda è ricorre al simbolo di Più Europa, messo a disposizione dalla Bonino. Nel 2018 lei utilizzò quello di Tabacci (Centro Democratico), come ora dovrebbe fare Luigi Di Maio con la sua lista "Insieme per il futuro".

Ma la Bonino concederà il simbolo a Calenda solo se si presenterà con il Pd. La senatrice avrebbe già preso accordi con Letta per sei seggi sicuri: Bonino, Della Vedova, Magi, Ferrandelli e altri due fedelissimi.

Dal canto suo Calenda non digeribbe l'idea di dover fare una campagna elettorale a braccetto con Speranza, Fratoianni e Bonelli, alleati del Pd.

Il tempo per raccogliere le firme non c’è. Per questo Azione ha commissionato un sondaggio a uso interno, sperando dia un risultato a sostegno della corsa in solitaria.

E che alla Bonino basti il sondaggio per rinunciare ai seggi sicuri del Pd.

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