Il giorno dopo l'incontro decisivo tra il primo ministro italiano Giuseppe Conte e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che ha portato alla riduzione del deficit dal 2,4 al 2%, è il tempo delle reazioni.
Luigi Di Maio è il più deciso: "La trattativa va avanti, cambiano i decimali, ma non cambia la sostanza. Le misure fondamentali della manovra restano tutte", scrive nel tardo pomeriggio su Facebook. Poi il riferimento ai gilet gialli ("Non abbiamo aspettato che le piazze si riempissero come in Francia") e la soddisfazione pe l'obiettivo raggiunto: gli aggiustamenti negoziati da Conte "permettono di evitare la procedura d'infrazione e abbassare lo spread".
In mattinata anche Matteo Salvini aveva firmato una nota congiunta insieme allo stesso Di Maio: "Piena fiducia nel lavoro di Conte. Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati", la dichiarazione dei due leader di maggioranza.
A Bruxelles rimane a oltranza il ministro dell'Economia Giovanni Tria, che ieri sera non è rientrato in Italia con il premier ma sta continuando gli incontri con i vertici dell'Ue. "Resterò finchè non arriviamo a un accordo", ha detto Tria, confermando che "si sta lavorando sulla proposta italiana, che rimane quella consegnata ieri a Bruxelles". Il titolare del Mef ha visto in giornata i commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis (rispettivamente responsabili degli Affari economici e della Stabilità finanziaria).
E proprio Moscovici ha gelato l'Italia con le sue parole: dopo aver dato l'ok allo sforamento del deficit da parte della Francia, il commissario ha ribadito che le correzioni italiani non sono ancora sufficienti. "L'impegno dell'Italia è apprezzabile e consistente ma manca ancora qualche sforzo", ha dichiarato, precisando che "c'è la volontà di arrivare a una soluzione comune e condivisa, andiamo avanti con il dialogo". Poi però la precisazione: "Non ho parlato di cifre, quando ho detto che non ci siamo ancora volevo dire che non abbiamo ancora concluso la discussione".
Forse dunque il taglio del deficit sarà accolto dalla Commissione, ma Bruxelles spingerà ancora perché il governo italiano modifichi la destinazione delle risorse investendo di più sugli investimenti.In ogni caso, la partita per scongiurare la procedura d'infrazione rimane aperta.
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