Cammini e usi il cellulare? Arriva il blocco "salva-vita"

Dopo 5 passi lo schermo non risponde più ai comandi Così Seul vuole ridurre il numero di incidenti stradali

Cammini e usi il cellulare? Arriva il blocco "salva-vita"

L'abbiamo sentito e ripetuto tante volte: non si guida con il cellulare in mano. Ma forse non ci siamo mai fermati a pensare al fatto che smanettare con lo smartphone mentre si cammina è (quasi) altrettanto pericoloso. È il fenomeno della distracted walking, la camminata distratta, che sta contribuendo a far crescere il numero degli incidenti stradali. Come negli Stati Uniti, dove tutte le categorie automobilisti, motociclisti, ciclisti vedono calare la probabilità di rimanere vittima di infortuni, tranne quella dei pedoni (+9% di incidenti mortali nel 2016).

Il problema è particolarmente attuale in Corea del Sud. Stando ai dati diffusi dal ministero dell'Interno di Seul, gli incidenti stradali dovuti all'uso dei telefonini sono raddoppiati negli ultimi 5 anni. Quasi in un caso su due sono coinvolti ragazzi sotto i 20 anni e la fascia oraria in cui si concentra il maggior numero di episodi è quella tra le 15 e le 17, quando gli studenti rigorosamente con lo smartphone in mano rientrano a casa da scuola. Così il governo si è inventato una soluzione radicale: un sistema che blocca i cellulari mentre si cammina. Dopo 5 passi fatti mentre si controllano i social o si mandano messaggi su WhatsApp, lo schermo smetterà di rispondere ai comandi. La funzione sarà inserita nell'app «Cyber Security Zone», che tutti i genitori devono installare per legge (primo caso al mondo) sui cellulari dei figli minori di 19 anni. Un'applicazione pensata per filtrare i contenuti ritenuti pericolosi, ma già ritirata dal mercato due volte perché vulnerabile agli attacchi hacker.

Il governo sudcoreano l'ha chiamato «sistema anti-smombies», dove il termine è una crasi tra «zombie» e «smartphone». «Speriamo che questo strumento possa ridurre gli incidenti causati dai cellulari tra i teenager», ha commentato la Commissione per le comunicazioni sudcoreana, come riporta l'agenzia di stampa locale Yonhap. È in cantiere una funzione analoga anche per gli adulti.

In Italia i dati sul fenomeno scarseggiano: ci si deve accontentare di sapere che i pedoni rimasti uccisi in incidenti stradali nel 2016 (ultimi dati Istat disponibili) sono stati 570, su un totale di 3.283 vittime, -5,3% rispetto al 2015. Ma negli Stati Uniti, ad esempio, la questione si sta ingigantendo. L'Associazione dei chirurghi ortopedici americani ha condotto un sondaggio da cui è emerso che il 78% degli statunitensi pensa che camminare distratti dal cellulare sia un «problema serio» e l'85% dice di aver visto scene del genere per strada, ma meno di un intervistato su tre (29%) confessa di farlo. Sempre secondo l'associazione, i cosiddetti millennial (cioè i nati indicativamente tra il 1980 e i primi 2000) sarebbero i più propensi a camminare senza alzare lo sguardo dallo schermo, mandando messaggi, ascoltando musica con le cuffiette e parlando al telefono.

Ma la decisione presa da Seul non è la prima che va in questa direzione. Dallo scorso ottobre Honolulu, capitale delle Hawaii, è diventata la prima città al mondo a vietare ai pedoni di attraversare la strada usando il cellulare. Per chi trasgredisce la prima volta è prevista una multa tra i 15 ai 35 dollari (tra i 13 e i 30 euro), mentre per i recidivi la sanzione può arrivare anche a 99 dollari. Altre amministrazioni locali si sono organizzate diversamente, «cedendo» a chi non vuole proprio mettersi in riga. In Olanda, ad esempio, a fianco ai semafori tradizione ne sono stati installati altri «a terra», con luci a led nei tradizionali colori rosso e verde per capire quando è possibile attraversare senza nemmeno dover sollevare lo sguardo. Un sistema simile è stato adottato anche ad Augusta, in Germania, dopo un incidente mortale. Altro continente, stessa rassegnazione: in Cina da qualche anno si stanno sperimentando percorsi pedonali a due corsie, una per i normali passanti e una per chi usa lo smartphone mentre cammina, «in modo da evitare collisioni».

C'è invece chi punta sull'effetto choc per attirare l'attenzione sul problema: in Svezia la Volkswagen, insieme al brand NordDDB, ha messo in vendita delle custodie per iPhone fatte con i materiali recuperati dalle auto distrutte in incidenti causati dall'uso del telefonino.

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