Canone Rai, non si scappa: sarà imposto nella bolletta

Renzi va avanti a testa sulla riforma del canone. Pagherà anche chi non ha il televisore: basta possedere un pc, un tablet o uno smartphone. Ma è polemica

Canone Rai, non si scappa: sarà imposto nella bolletta

Dal canone Rai non si scappa. Si pagherà meno, ma lo pagheranno tutti. La tassa più odiata dagli italiani sarà infilata nella bolletta della luce. In questo modo il premier Matteo Renzi garantirà ai vertici di viale Mazzini un'entrata di 1 miliardo e 800 milioni di euro l'anno. Quella che fino a pochi giorni fa era solo una voce, adesso è realtà. Manca solo il via libera del parlamento.

Oggi la Rai fa cassa imponendo agli italiani un balzello di 113,50 euro all'anno. È l'odiatissimo canone. Dal 2015, invece, si pagherà un'ottantina di euro, divisi in diverse tranche all'interno della bolletta. Come anticipato dal Messaggero nei giorni scorsi, continueranno a esserci le fasce di esenzione e i bonus per i meno abbienti. Ma la platea degli utenti si allargherà. Perché non pagheranno soltanto i possessori di televisori, ma anche chiunque possegga un computer, uno smartphone o un tablet. Per non pagare la nuova imposa, il contribuente dovrà, quindi, dimostrare non solo di non possedere una televisione, ma di non avere nemmeno un qualsiasi dispositivo con cui sintonizzarsi sui programmi del servizio pubblico.

Il Codacons ha duramente criticato la riforma del governo. "Si tratta di una barbarie nei confronti degli utenti, e siamo pronti ad impugnare qualsiasi provvedimento in tal senso - afferma il presidente Carlo Rienzi - la legge afferma che tale imposta è dovuta da chi possiede un apparecchio adibito alla ricezione di radioaudizioni televisive, ma imporre al cittadino l'onere di dimostrare di non avere tali strumenti nella propria abitazione, pena l'addebito diretto in bolletta, appare un atto abnorme che finirà per complicare la vita ai cittadini". Totalmente contrario alla mossa di Renzi anche il presidente dell'Autorità per l'Energia, Guido Bortoni, perché, spiega alla Reuters, "è una modalità impropria di riscossione ed è di difficile applicazione". La bolletta della luce è infatti già composta da una serie di voci che sono al di fuori del prezzo dell'energia, della commercializzazione e del dispacciamento e che vanno sotto la sigla più generale di oneri di sistema, come gli incentivi alle fonti rinnovabili. Questa voce in più, pertanto, rischia di creare ulteriore difficoltà nella comprensione della bolletta. "Sono assolutamente contrario", ha fatto eco il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa.

"C'è un evidente problema di legittimità e c'è una grande complicazione burocratica, oltre a costi pesantissimi per le aziende". Una bocciatura secca che, ai microfoni dell'AdnKronos, Testa ha riassunto in una domanda semplice: "Cosa succede se un utente non paga il canone Rai, gli viene automaticamente staccata la luce?".

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