Coronavirus

Caos ospiti a casa, famiglie divise e piccoli Comuni: i buchi del decreto

Lacune nel provvedimento del governo: il limite della visita in due al massimo è facilmente aggirabile, i figli over 14 sono "discriminati" e sulle seconde case (in affitto) restano i dubbi

Caos ospiti a casa, famiglie divise e piccoli Comuni: i buchi del decreto

A cinque giorni dalla vigilia c'è finalmente un decreto che ci dice come potremo passare le prime feste di Natale-Covid. Tutto su pranzi, cene, spostamenti, visite e ristoranti e negozi. Una gimkana tra giorni gialli, arancioni e rossi in cui già non è facile orientarsi confidando nella sola memoria. In più ci sono diversi passaggi del provvedimento che non sono chiari o che si dimostrano poco praticabili per le famiglie. Vere e proprie falle che in parte Palazzo Chigi ha cercato di chiarire, ma che per lo più aprono a dubbie interpretazioni e a casi limite non sempre comprensibili a tutti. Quando non lasciano addirittura carta bianca ad eventuali furbetti a cui le regole vanno strette.

DUE (O PIÙ) AMICI E PARENTI

Il decreto prevede, anche nei giorni rossi, la possibilità di ricevere in casa due persone al di fuori del nucleo familiare. Ma poiché nelle abitazioni private non si possono imporre divieti, i controlli verranno effettuati solo durante il tragitto per raggiungere la destinazione, grazie alle autocertificazioni. Ma ciò non esclude la possibilità che altri amici o parenti, più dei due consentiti, dichiarino di dover raggiungere la stessa casa. Tutto è lasciato alla responsabilità personale e non sempre la fiducia è ben riposta.

FRATELLI DIVISI

Due genitori possono portare con sé i figli minori di 14 anni, ma devono lasciare a casa i fratelli che magari ne hanno 15 o 16. È un problema di tante famiglie. Difficile organizzare un cenone o un pranzo di Natale dovendo spaccare il nucleo familiare. Forse sarebbe stato più agevole pensare ad una soluzione che discriminasse tra minorenni e maggiorenni, più autonomi e gestibili.

SECONDE CASE

Palazzo Chigi ieri ha precisato che andare nelle seconde case nella stessa regione sarà possibile sempre durante l'intero periodo delle feste, dal 21 dicembre al 6 gennaio. Ed è già un passo avanti rispetto al dubbio sorto ad una prima lettura del decreto. Ma non è ancora chiaro se il via libera vale soltanto per le case di proprietà. Se una persona ha una seconda casa in affitto per sei mesi o un anno, può andarci lo stesso a trascorrere le vacanze di Natale? E ancora: visto che nei giorni rossi non si potrà uscire se non per necessità e urgenza, andare nelle seconde case vuol dire trasferirsi per rimanere chiusi tra le quattro mura. Così almeno l'idea di vacanza è salva. Ma con la stessa ratio, allora, perché non autorizzare anche il raggiungimento delle seconde case fuori regione? Una discriminante che non è piaciuta a chi, magari per una manciata di chilometri, non potrà spostarsi al contrario di altri.

COME SI CALCOLANO I 30 KM?

Il 28, 29, 30 dicembre e il 4 gennaio è possibile andare a trovare i parenti che abitano in altri comuni, che non distino però più di 30 chilometri dal proprio. Ma non è chiaro come si debba calcolare questa distanza. Ci sono variabili difficili da calcolare. E se le due abitazioni si trovano agli estremi di due comuni limitrofi e la distanza da percorrere è superiore ai 30 km?

MERCATI ALIMENTARI ALL'APERTO

I mercati che vendono generi alimentari rimangono aperti anche nei giorni rossi, ma durante i le festività dove tutto il resto è chiuso il rischio assembramenti per la corsa ad imbandire le tavole con le prelibatezze della tradizione è dietro l'angolo.

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