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Caos profughi, il sindaco lancia un numero verde

Caos profughi: nella città di Frosinone il sindaco istituisce un numero verde, l'obiettivo è segnalare circostanze e evidenziare inadempienze di chi gestisce il fenomeno

Caos profughi, il sindaco lancia un numero verde

Il caos che nasce dal comportamento di alcuni profughi sta interessando anche la città di Frosinone. La recente vicenda, quella nella quale dei migranti, per evitare le sanzioni derivanti dalla mancanza di regolare biglietto, hanno travolto i controllori della Cotral, è solo l'ultima di una serie.

E così, Nicola Ottaviani, il sindaco del capoluogo di provincia frusinate, sta prendendo le contromisure. La prossima settimana, infatti, verrà attivato un numero verde "per segnalare gli episodi e gli elementi che saranno trasferiti alla conoscenza dell’autorità giudiziaria, oltre che della Prefettura e della Questura, affinché le vere espulsioni, almeno dal circuito economico, siano relative a quei soggetti che fanno mercimonio illecito delle disavventure che colpiscono i profughi, unitamente alla presentazione delle denunce verso i singoli soggetti responsabili di sopraffazioni e violenze verso i cittadini, italiani o stranieri, della nostra collettività", dichiara il primo cittadino in un comunicato stampa. Il vero obiettivo dell'amministrazione, quindi, è chi sta trasformando l'immigrazione in un business incontrollato e denso di inosservanze. E, a volte, in uno strutturale caos cittadino.

Nessuna discussione, infatti, sulla necessità di un processo d'integrazione condiviso e sulla bontà dell'assistenza internazionale ai migranti, ma un focus sulla speculazione, economica e finanziaria, che sta divenendo a discapito dei residenti. L'intervento amministrativo messo in campo, allora, parte da presupposti giuridici e verte sul ruolo attivo che qualunque cittadino può esercitare, segnalando circostanze utili a monitorare il fenomeno sul territorio. Ottaviani, insomma, non ci sta a lasciar passare indenni le inadempienze che sarebbero alla base di certi sbocchi comportamentali. E punta il dito sull'errato utilizzo della legge in merito.

In altri termini -aggiunge il sindaco- "se all’interno di un asilo d’infanzia convenzionato un direttore, anziché preoccuparsi di fornire adeguata assistenza agli alunni in fasce, si preoccupa, invece, soltanto di ‘ammucchiare’ bambini dentro le stanze, al fine di aumentare le iscrizioni e gli incassi, è tenuto ad assumersi responsabilità giuridiche rilevanti per la propria condotta, poiché amministra provvidenze pubbliche e genera situazioni di pericolo per i piccoli ospiti, allora lo stesso criterio deve valere per quelle imprese e per quelle associazioni di finto volontariato, che stanno trasformando alcuni settori della nostra comunità in autentiche polveriere sociali e relazionali". Frosinone e provincia, comincia a palesarsi, sono sempre più popolate da migranti. Il centro d'accoglienza degli Altipiani di Arcinazzo rappresenta un caso esemplificativo. Il sindaco di Frosinone, allora, pone l'accento sugli strumenti che le cooperative e i responsabili hanno a disposizione per evitare vicende come quella avvenuta sull'autobus Cotral due giorni fa.

"Del resto -conclude il sindaco- se alcuni operatori privati percepiscono dallo Stato dai 38 ai 40 euro al giorno, per l'assistenza completa per ogni profugo, per poi abbandonarli a vagabondare quotidianamente, nell'ozio più totale, in giro per i quartieri, dovrà pure esserci un meccanismo minimo per ripristinare la legalità e anche la decenza".

Un numero verde, in definitiva, per porre un argine al caos.

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