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"Dopo il Quirinale...". Tremonti ora alza il velo sul governo

L'ex ministro dell'Economia osserva: "Da una fase di finanza espansiva e di condivisione con il Parlamento siamo passati a una fase di irrigidimento". E sulle riforme: "Notevoli complessità"

"Dopo il Quirinale...". Tremonti ora alza il velo sul governo

"Dopo il Quirinale, chissà perché, è cambiato tutto". Parte proprio da qui l'analisi di Giulio Tremonti sulla situazione politica in Italia, con il governo che inevitabilmente sarà influenzato dai prossimi impegni che rischiano di immobilizzare l'operato dei partiti che compongono la maggioranza. A tutto ciò si aggiunge l'urgenza di diverse riforme, che però devono fare i conti con una serie di complessità che potrebbero comprometterne la realizzazione. Ecco perché l'ex ministro dell'Economia la vede "complicata" per il nostro Paese.

Il caos nel governo

La decisione dei partiti di maggioranza di optare per il bis di Sergio Mattarella, seppur nel segno della continuità, ha cambiato le carte in tavola e mischiato nuovamente le pedine di una scacchiera tutt'altro che stabile. Dopo la partita per il Colle a essere cambiato è l'atteggiamento del premier Mario Draghi o quello dei partiti che lo sostengono? Tremonti - pur dicendosi non particolarmente propenso a "valutazioni antropomorfe" - si è limitato a far notare che "da una fase di finanza espansiva e di condivisione con il Parlamento siamo passati a una fase di irrigidimento".

Comunque il governo, al di là delle liti e delle divergenze, nei giorni scorsi ha partorito il decreto contro il caro-bollette. Sul tavolo sono stati messi circa 7,5 miliardi di euro: un modo per replicare le misure di contenimento dei rincari di luce e gas per famiglie e imprese già adottate anche nel primo trimestre. Per Tremonti "era fondamentale", ma al tempo stesso ha fatto notare "un'azione da parte del governo caotica, e credo non sufficiente" dopo tre provvedimenti consecutivi in un mese e mezzo. Contestualmente appare evidente la nuova linea sui conti pubblici: "È finito il periodo d'oro degli scostamenti di bilancio".

Il nodo riforme

La campagna di vaccinazione era uno dei principali obiettivi fissati nel discorso sulla fiducia lo scorso anno, oltre che una delle assolute priorità nella lotta al Covid-19. Una situazione di emergenza che ha spinto il presidente Mattarella a chiedere a Mario Draghi di approdare a Palazzo Chigi per guidare un governo di unità nazionale. Da una parte la campagna vaccinale sta proseguendo bene e ha prodotto buoni risultati; dall'altra il timore è che le divisioni nella maggioranza mettano a rischio le riforme.

Ma, nello specifico, di quale riforme si parla? Tremonti, intervistato da La Stampa, ha osservato quanto sia complicato incontrarne una per strada. Effettivamente dopo un anno "è tutto work in progress". La riforma fiscale "è una delega estremamente generica e in parte contraddittoria"; il catasto "è stato rinviato al 2026"; la giustizia incrocia i referendum che si terranno in primavera.

Pertanto, alla luce di tutto ciò, è evidente che quella delle riforme sia "un'area attraversata da notevoli complessità".

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