Di missili balistici Iskander restano poche scorte, mentre lo stock di Kalibr sta per esaurirsi. La Russia, che il prossimo 5 gennaio farà partire una nuova campagna di arruolamento, scopre di essere a corto d'armi e questa volta neppure gli alleati iraniani e della Corea del Nord sembrano avere gli strumenti per soccorrere Putin, mentre la Cina, da sempre su posizioni ambigue nel conflitto, continua a smarcarsi. «La Russia ha a disposizione missili da crociera per lanciare al massimo altri tre attacchi su larga scala», spiega il vicecapo dell'intelligence di Kiev Vadym Skibitsky. Non solo, il direttore degli 007 Kyrylo Budanov è convinto che gli invasori stiano ultimando anche le munizioni di artiglieria: «In precedenza il nemico usava 60 mila proiettili al giorno, e ora questa cifra è di 19-20 mila al massimo». Budanov ha anche ricordato che le forze di Mosca hanno sequestrato tutti i resti di munizioni di artiglieria dai depositi militari bielorussi per sostenere le loro operazioni in Ucraina. I problemi sono anche di natura logistica per lo stato maggiore dell'esercito russo, che si trova a dover far fronte con le linee di fuoco ucraine che non consentono lo spostamento di attrezzature. Non è un caso che gli ultimi attacchi via mare siano stati sferrati, soprattutto dalle parti di Bakhmut (Donetsk), dal mar Caspio e non più dal mar Nero. Proprio a Bakhmut sabato sarebbero stati annientati 170 soldati russi.
Serve quindi un ulteriore sforzo da parte di Kiev per mettere all'angolo l'orso di Mosca. Ne è consapevole il presidente Zelensky, che nel discorso di fine anno alla nazione definisce il 2023 «l'anno della vittoria. Desiderate dei miracoli? Gli ucraini li creano da soli da molto tempo». Poi parlando in russo si è rivolto direttamente ai cittadini della Russia. «Il vostro leader si nasconde dietro i suoi militari, i suoi missili, i muri delle sue residenze e dei suoi palazzi. Si nasconde dietro di voi e sta bruciando il vostro Paese e il vostro futuro».
Sul campo, il 31 dicembre la contraerea ucraina ha dovuto fare gli straordinari per distruggere 45 droni kamikaze Shahed-131/136, di fabbricazione iraniana, lanciati dalle forze nemiche. Altri droni sfuggiti ai soldati di Kiev hanno colpito infrastrutture a Solomyansk, a ridosso della capitale, uccidendo una persona. Sempre nell'ultimi giorno dell'anno sono stati respinti attacchi in nove villaggi del Donbass, mentre Mosca ha lanciato 31 attacchi missilistici, 12 raid aerei e oltre 70 con lanciarazzi multipli, prendendo di mira Kiev, il Donetsk, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Kherson.
Ieri invece, nel 311esimo giorno di combattimenti, le truppe di Kiev hanno abbattuto 32 obiettivi aerei russi sopra la capitale. L'allarme per i raid è durato più di quattro ore, e il suono delle sirene nel Paese è stato udito per la 14.871esima volta dall'inizio delle ostilità, come ricorda la tv Channel 5. Su Kiev è piombato anche un drone russo con la scritta «Buon Anno». Una ragazza di 22 anni è morta a causa dei bombardamenti su Khmelnytskyi (Podolia), altre 8 persone risultano ferite. I missili lanciati hanno colpito una struttura militare e 13 edifici residenziali. Un'altra vittima si segnala a Kherson, dove gli occupanti non hanno smesso di martellare la città per tutto il Capodanno, danneggiando anche un nosocomio. Sempre a sud, l'esercito di Mosca ha attaccato la città di Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia. L'assalto ha provocato 1 morto e 3 feriti.
A Pervomaisk (Lugansk) i mercenari della Wagner al soldo di Putin hanno sequestrato un ospedale pediatrico, e di fatto preso in ostaggio il personale medico, per curare i propri feriti. A Odessa è stata invece neutralizzata sulla costa una mina anti-nave. L'artiglieria pesante in serata ha aperto il fuoco nella regione di Nikopol.
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