Carabiniere accoltellato. Il papà del rapinatore: "È un ragazzo per bene"

Il 16enne si è costituito. Il genitore: "Ha fatto una cavolata, ha scelto lui di consegnarsi"

Carabiniere accoltellato. Il papà del rapinatore: "È un ragazzo per bene"

Non si è tirato indietro, nonostante fosse disarmato e fuori servizio. E ha rimediato una serie di coltellate al torace e a una gamba il brigadiere capo dell'Arma Maurizio Sabbatino, 53 anni, che lunedì sera ha provato a sventare una rapina nella farmacia comunale 12 di corso Vercelli, in zona Rebaudengo, periferia nord di Torino.

Il suo nome ora è sulla bocca di tutti e in molti lo chiamano eroe. Finalmente i medici hanno annunciato che è fuori pericolo. Poche ore dopo per il suo ferimento si sono costituiti due giovani. Il primo che si è presentato al commissariato Madonna di campagna è uno studente, ha solo sedici anni, ed è stato lui a colpire il carabiniere. «Ho cercato solo di divincolarmi per scappare», ha raccontato più tardi alla procuratrice dei minori Emma Avezzù. «Mio figlio ha fatto una cavolata ma è un bravo ragazzo, siamo una famiglia perbene - ha detto al Corriere della Sera il papà del ragazzo, assistito dall'avvocato Marco Marchio -. Siamo sconvolti, non è il momento di parlare. E comunque non l'ho costretto io a costituirsi, è stato lui a dirmi che voleva consegnarsi. Io l'ho solo accompagnato». Il complice, invece, che di anni ne ha due di più, si è presentato qualche ora più tardi alla stazione dell'Arma del quartiere La Falchera.

Se il militare in servizio presso la compagnia Oltre Dora è ancora vivo è solo per una questione di centimetri. Ai medici dell'ospedale San Giovanni Bosco ci sono volute tre ore di intervento per strapparlo alla morte, ma ora è fuori pericolo. Alle 19 il militare era in fila in farmacia con altre persone quando all'improvviso sono entrati i due, con il volto coperto da passamontagna, armati di un coltello e una pistola scacciacani. Nelle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza si vede il carabiniere in borghese che intima ai due la resa, dopo essersi qualificato. In un primo momento i malviventi si inginocchiano, portando le mani dietro la testa. Poi scappano e mentre si allontana uno esplode un colpo a salve contro Sabbatino, che tenta di disarmarli ma viene colpito con 4 fendenti, che lo raggiungono a una gamba, al fegato e al polmone.

I due balordi a quel punto fuggono in motorino e, mentre il brigadiere capo viene portato in ospedale, a Torino scatta la caccia all'uomo. «Forza Elvis, sei forte. Resisti», dicevano i colleghi del 53enne, fermi davanti all'ospedale, raccontando la passione di Sabbatino per la musica rock. E le loro preghiere hanno avuto effetto. Poche ore dopo i banditi si sono consegnati alla giustizia. Dall'inizio dell'anno sono 1300 i carabinieri militari che hanno subito resistenze e aggressioni. Diverse le testimonianze di stima per Sabbatino. Il comandante generale dell'Arma, generale di corpo d'armata Teo Luzi e tutti gli altri militari si sono stretti a lui.

«Il suo coraggio e il suo senso del dovere - si legge in una nota - sono nel solco della rotta segnata da tutti i carabinieri quotidianamente impegnati nella dura battaglia per la tutela dei diritti. Un impegno assoluto nella consapevolezza di svolgere un servizio essenziale per garantire la sicurezza dei cittadini».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica