Cari viaggiatori, rassegnatevi: sui treni non si naviga (in wi-fi)

Connettersi su un convoglio che va a 300 km all'ora rimane complicato. Ma si può migliorare. Ecco come

Cari viaggiatori, rassegnatevi: sui treni non si naviga (in wi-fi)

Molti la considerano una grande conquista di civiltà. È persino una di quelle cose che, a parità o quasi di prezzo, dovendo andare, chessò, da Milano a Napoli, o da Trieste a Torino, ci fa propendere per il treno invece del più veloce aereo. Il ragionamento è presto fatto: in aereo magari si fa prima, ma ci sono più tempi morti.

E, soprattutto, non ci si può collegare a internet. Vuoi mettere con la possibilità di ammortizzare le ore di viaggio controllando e riordinando la posta, completando quella ricerca, sistemando quei pagamenti tramite home banking, limando quella relazione con gli ultimi dati disponibili? E quindi sì, internet sul treno è una conquista di civiltà, una possibilità che ci migliora la vita. Solo che questa possibilità passa per una parolina magica, il wi-fi. È lui il vero valore aggiunto dei nuovi treni, dalle Frecce di Trenitalia a Italo, rispetto ai vecchi interregionali, più lenti, più sporchi, e soprattutto sprovvisti di wi-fi. Peccato, però, che le volte in cui il collegamento wi-fi funzioni almeno con la velocità delle primigenie connessioni con il filo, siano più uniche che rare.

Pensateci: quante volte siete riusciti a usarlo davvero, per tutto il viaggio, in modo soddisfacente? Conoscete qualcuno che ce l'ha fatta? Quello che in genere ci si trova davanti è un macchinoso, a tratti tragicomico, iter. Sui treni Frecciarossa e Frecciargento di Trenitalia, quando si clicca per collegarsi, compare in automatico la rispettiva home page. A quel punto bisogna cliccare su «accesso wi-fi» e scegliere la modalità per ottenere i codici d'accesso. Esistono due opzioni: si può fornire il proprio numero di cellulare, ricevendo quindi un sms con il codice, oppure, al costo di 0,1 centesimo tramite carta di credito (cioè: bisogna pure inserire il numero di carta e l'eventuale pin), ottenere i codici via email. A quel punto, inserito il codice, la connessione dovrebbe partire e durare per le successive 24 ore. Sistema molto simile sui treni Italo, dove per usare «Italolive» bisogna autenticarsi o tramite il codice del biglietto oppure registrandosi al sito Italotreno.it e ricevendo username e password. Eppure in entrambi i casi la connessione spesso salta.

Inutile prendersela con controllori e capotreno, i motivi del disservizio sono tecnici, e sono in parte gli stessi per cui, durante il viaggio, ci sono dei punti in cui il nostro telefono cellulare non prende. La connessione wi-fi dei treni, infatti, prende la rete internet appoggiandosi ai ripetitori delle reti telefoniche. Il treno -o meglio il router di ogni singola carrozza- si collega al segnale esterno di questi ripetitori e lo ridiffonde attraverso i vari hotspot wi-fi. Ma i ripetitori non sono presenti in modo uniforme su tutto lo Stivale, e anche dove ci sono, se il treno è in galleria, carpirà meno il segnale. Non aiuta neanche la velocità: più rapida è la percorrenza, più spesso la carrozza del treno dovrà staccarsi dal ripetitore da cui prendeva la linea meno di un minuto fa e agganciarsi a quello successivo lungo il percorso. E poiché il treno è fatto da tante carrozze, è possibile che la coda si trovi ancora più vicina al precedente ripetitore, e la testa invece a quello più avanti. Risultato: la connessione cade.

Ci si ritrova con la schermata bianca e l'inquietante avviso «impossibile connettersi a internet».

Ma intanto, mentre provavate a far andare il wi-fi, quanto tempo avete impiegato, rispetto al totale del viaggio, prima di rassegnarvi?

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