Roma - «Voglio intervenire per potenziare i consultori così da cercare di dissuadere le donne dall'abortire. Sono cattolico, non lo nascondo». É stata questa una delle primissime dichiarazioni del leghista, Lorenzo Fontana, non appena insediato al dicastero della Famiglia. Una posizione già nota certo ma che colpisce per il contrasto con le convinzione degli alleati di governo pentastellati.
Che cosa succederà quando i grillini chiederanno di calendarizzare la proposta di legge di Filippo Gallinella che punta in qualche modo ad allargare le maglie rispetto ai limiti per l'interruzione volontaria di gravidanza?
Su questo fronte la Lega è pronta ad alzare le barricate ma la contrapposizione sui temi etici però non costituisce un problema per il senatore del Carroccio, Simone Pillon, tra gli organizzatori del Family Day, strenuo difensore della famiglia «tradizionale».
Senatore Pillon la Lega è disponibile a modificare la legge sull'aborto?
«La mia personale posizione è per l' abrogazione della 194 e non è un mistero. Ma l' accordo Lega M5S prevede una moratoria su temi etici perché siamo troppo distanti. Collaboriamo bene su molti fronti mentre su altri abbiamo un'impostazione diversa. Su questo tema siamo lontani non è novità e dunque la 194 resta com'è».
La proposta di modifica è stata assegnata alle Commissioni competenti il 4 luglio scorso. Sembra che M5S voglia andare avanti con l'iter parlamentare.
«L'accordo di governo è chiaro: per tutte le questioni etiche siamo stand by. Non si tocca nulla. Se dovessimo trovarci di fronte ad una proposta concreta allora si aprirà una trattativa con gli alleati e siamo pronti a difendere le nostre ragioni ma ripeto non è nel contratto».
Ma secondo lei la 194 andrebbe modificata?
«Si deve i dare piena applicazione alle legge vigente nella sua prima parte da sempre inapplicata o semplicemente applicata male».
Quindi occorre insistere sulla prevenzione?
«Dobbiamo sostenere la maternità, sostenere libertà di scelta delle donne di tenere il bambino. Non possiamo accettare l'idea che una donna abortisca per ragioni economiche e non fare nulla. E questo è un principio immediatamente applicabile e che non può non trovare l'unanime consenso di tutte le forze politiche perché rispetta soltanto la piena applicazione della legge vigente. Potenziamo l'azione dei consultori in questo senso. L'obiettivo è zero aborti».
Dunque pensate a sostegni economici per le madri?
«Se una donna in difficoltà economica pensa di ricorrere all'aborto non basta certamente darle
una pacca sulla spalla. Certamente la Lega pensa ad un sostegno concreto, economico. Si spostino le risorse dagli aiuti alle banche e agli istituti di credito alle mamme, salviamo così i nostri figli e il nostro futuro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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