Legge di Bilancio al giro di Boa e decreto fiscale al traguardo. La manovra 2018 sarà votata oggi dall'Aula di Palazzo Madama, dopo il via libera definitivo della commissione Bilancio, mentre sul decreto collegato sarà votata l'ultima fiducia alla Camera,
Il provvedimento è invariato rispetto alla versione uscita dal Senato. Misure necessarie al Bilancio, in particolare quelle che comportano nuove entrate. A partire dall'estensione della rottamazione delle cartelle. Alla nuova edizione della sanatoria, potranno accedere anche quei contribuenti che non avevano presentato la domanda o che non avevano provveduto al pagamento nel rispetto dei termini fissati. Il decreto fiscale amplia la possibilità di nuove rottamazioni delle cartelle dal 2000 fino al settembre 2017 e fa slittare dal 30 novembre al 7 dicembre il termine per pagare le prime due rate della vecchia rottamazione scadute a luglio. Ritorna anche un mini scudo fiscale per gli ex residenti (iscritti al registro Aire), ma anche per i frontalieri, che potranno sanare le somme detenute oltre confine versando il 3 per cento forfettario.
Per quanto riguarda la legge di Bilancio, la versione uscita dalla commissione è arricchita di alcune misure politicamente rilevanti per il governo, in particolare bonus bebè e modifiche sulle pensioni, ma non è definitiva. Nel passaggio alla Camera governo e maggioranza dovranno ancora impegnarsi per sciogliere alcuni nodi.
A partire dal bonus bebè, confermato in versione dimezzata anche se strutturale, senza soddisfare Ap, il partito di Angelino Alfano che ieri è tornato a minacciare il voto contrario alla manovra se non ci saranno modifiche. Simona Vicari di Alleanza popolare intervenendo al Senato ha ricordato che «il bonus è una norma triennale. È opportuno che il governo chiarisca questo punto, che per noi rappresenta l'accordo politico sulla famiglia. È la più importante condizione per votare questa manovra».
«Il bonus bebè è misura strutturale», ha replicato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti. In realtà l'emendamento alla legge di Bilancio stanzia per un solo anno il bonus per i bambini che ne usufruiranno dal 2019. Le coperture individuate nella legge di Bilancio serviranno a coprire per tre anni solo chi ne usufruirà dal 2018.
Tra le misure passate ieri la proroga delle graduatorie del pubblico impiego per tutto il 2018. Sarebbero scadute alla fine del 2017. Coinvolti circa 4 mila vincitori e 150 mila idonei.
Nelle ultime battute in commissione è invece scomparsa del tutto l'applicazione della cedolare secca agli affitti commerciali. Fino a martedì sera il governo era intenzionato a introdurre una versione limitata nella copertura (appena 30 milioni, da assegnare ai primi che avessero fatto richiesta) ed era ancora accreditata la versione limitata ai negozi dei centri storici. Alla fine non è passato niente, a parte una misura ad hoc per le librerie. «Non c'è la volontà politica», ha protestato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. «Si tratta di un'occasione persa» per il settore immobiliare, «l'unico che manca alla ripresa. Evidentemente c'erano altre priorità».
Un riferimento ai tanti microinterventi approvati negli ultimi giorni in commissione. Micromisure richieste dai senatori, ma anche di iniziativa governativa.
Solo nella notte tra lunedì e martedì, poco prima del via libera, ne sono stati approvati 80. Si va dal commissario straordinario per l'Universiade 2019, alla stabilizzazione degli ex Lavoratori socialmente utili di Palermo impegnati nella scuola come collaboratori per otto milioni all'anno.
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