Cartello in ebraico in spiaggia: "Criminali di guerra non benvenuti"

Scritta a Chia con gli slogan: "FreePalestine" e "StopGenocide". La beffa: il luogo si chiama Su Giudeu

Immagine di Mario Carboni, Facebook. Spiaggia di "Su Giudeu"
Immagine di Mario Carboni, Facebook. Spiaggia di "Su Giudeu"
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Un cartello, in ebraico e inglese, fregiato con un motivo artistico tipico della tradizione sarda, poi due hashtag: "Freepalestine" e "Stopgenocide". Quindi la scritta, che potrebbe ricordare alcuni tra i periodi più bui della storia del 900: "I criminali di guerra non sono benvenuti in Sardegna e possono essere perseguiti dalla legge". Vietato l'ingresso agli israeliani, tutti considerati "criminali di guerra". Infine la beffa, uno sberleffo tragico, probabilmente voluto. Sì, perché l'inquietante messaggio è apparso su una spiaggia chiamata Su Giudeu, Il Giudeo in italiano, a Chia, nel Comune di Domus De Maria, e la sindaca ha inviato i vigili per togliere tutto.

"Gli anonimi eredi dei nazifascisti ed attuali sostenitori degli jihadisti islamici, autori del cartellone, dovrebbero firmare un manifesto con i loro nomi affinché vengano aggiunti ai firmatari del manifesto della razza fascista degli anni Trenta", denuncia il fattaccio Mario Carboni, presidente dell'associazione Chenabura-Sardos pro Israele, organizzazione che si occupa di riscoprire le radici ebraiche della tradizione sarda. "Sono oltretutto vigliacchi, oltre che ignoranti e non lo faranno mai. Se lo facessero dovrebbero argomentare il perché hanno scelto lo scoglio de Su Giudeu come obiettivo esplicito della loro azione, che si suppone notturna", attacca ancora Carboni.

Infatti, al momento, gli autori del gesto sono ignoti, anche se alcuni titolari di locali vicino alla spiaggia hanno riferito di essere stati avvicinati da alcune persone intenzionate a esporre il cartello, poi allontanate. Quello sardo è soltanto l'ultimo caso, in Italia, di aperta discriminazione nei confronti di cittadini israeliani. Cartelli simili sono apparsi in varie attività commerciali. A fine luglio ha fatto discutere un episodio molto simile, accaduto a Termoli, in Molise.

"In questo locale è vietato l'ingresso agli israeliani", il cartello comparso davanti a un bar della stazione della città in provincia di Campobasso, affisso dallo stesso titolare dell'esercizio e rimosso soltanto dopo l'intervento della Polizia. E ora lo sfregio di Su Giudeu.

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