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Casa nel bosco, verso il ritorno dei figli

Abitazione nuova e lavori in quella fuori legge: possibile la revoca dell'allontanamento

Casa nel bosco, verso il ritorno dei figli
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La "famiglia del bosco" è al centro di un caso giudiziario che ha assunto anche contorni politici. Il tribunale de L'Aquila ha fissato per il prossimo giovedì, 4 dicembre, l'udienza di comparizione. Si tratta di un'udienza convocata in tempi piuttosto celeri, che arriva dopo la richiesta degli avvocati di procedere con il ricongiungimento rapido. La richiesta dei difensori è quella di sospendere l'esecutività dell'ordinanza riaffidando i minori ai genitori perché sarebbero venuti meno, secondo i legali, i presupposti giuridici e di fatto che hanno determinato la sospensione della responsabilità genitoriale.

Il papà si trova adesso ospite della famiglia Carusi, che ha messo a disposizione una casa in modo tale che il papà possa ricongiungersi con la mamma e con i bimbi. Si tratta di una sistemazione comunque provvisoria, che è stata fornita per il tempo in cui la casa viene ristrutturata per adeguarla ai canoni richiesti, ma che comunque è utile per eliminare le contestazioni sulla sicurezza. Proprio per questo motivo non è da escludersi che il Tribunale, che ufficialmente ha solo chiesto la comparizione della parti, possa anche decidere di modificare o revocare l'ordinanza di allontanamento. L'ipotesi più probabile, visto il cambiamento delle condizioni, è che si proceda con una sospensione. I genitori hanno già presentato la documentazione per realizzare i servizi igienici mancanti e ampliare gli spazi. Infatti, tra i punti ritenuti critici dagli assistenti sociali c'è l'assenza del bagno all'interno dell'abitazione della famiglia, che è stato sostituito con un servizio a secco all'esterno della casa, considerata fatiscente e inadeguata ai bisogni di tre bambini piccoli.

Anche per tutto il resto la famiglia avrebbe prodotto la documentazione ritenuta adeguata per replicare punto per punto alle contestazioni, che hanno portato i bambini in una casa famiglia. Il ricorso si articola in sei punti, di cui il primo è la violazione del diritto all'assistenza linguistica. Viene contestata la valutazione sull'idoneità della casa ma anche quella sul percorso di istruzione scelto dai genitori per i bambini, basato sull'istruzione parentale, considerato pienamente legittimo.

Nel ricorso, gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas contestano l'esposizione mediatica dei bambini, ritenuta un tentativo disperato, ma necessario, per mostrare la quotidianità della famiglia al centro del caso. Nel ricorso sono state incluse anche le valutazioni sulla socialità, che la difesa ammette non essere standardizzata alla consuetudine urbana ma che prevede comunque contatti con coetanei e adulti.

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