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Caso Consip, Luca Lotti rinviato a giudizio: "Rivelazione segreto d'ufficio"

Rinviato a giudizio l'ex ministro Luca Lotti per il reato di rivelazione del segreto d'ufficio nel corso della maxi-indagine sul caso Consip

Caso Consip, Luca Lotti rinviato a giudizio: "Rivelazione segreto d'ufficio"

Il gup di Roma ha disposto il rinvio a giudizio per l’ex ministro Luca Lotti e per il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia per l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio in uno dei filoni della maxi-inchiesta sul caso Consip. La Procura aveva chiesto il non luogo a procedere.

l gup Nicolò Marino ha fissato l'udienza al prossimo 13 ottobre. Nella data stabilita, saranno i giudici della ottava sezione collegiale, davanti ai quali si celebra il procedimento principale che vede Lotti e Saltalamacchia già imputati per favoreggiamento insieme ad altri, a dover integrare questo filone dell'indagine al processo cardine del caso. Secondo l’accusa, il 3 dicembre 2016, l'ex ministro avrebbe rivelato all'allora ad di Consip Luigi Marroni ''l'esistenza di una indagine penale che interessava gli organi apicali passati e presenti di quella società e, in particolare, di una attività di intercettazione telefonica sull'utenza in suo uso". Lo scorso anno, il pm Mario Palazzi aveva chiesto l’archiviazione per l'accusa di rivelazione del segreto ma il gip Gaspare Sturzo si era opposto chiedendo invece una proroga di indagine.

"E' una decisione che sorprende, speriamo di avere maggiore fortuna nel dibattimento", ha commentato Franco Coppi, legale di Luca Lotti. L'ex ministro ha sempre negato di aver riferito dell'inchiesta all'ex ad Consip Luigi Marroni: "Lo escludo categoricamente, anche perché non potevo riferire a Marroni ciò che io non sapevo", aveva dichiarato nel corso dell'udienza preliminare davanti al Gip Clementina Forleo il 24 giugno 2019. Ciononostante, l'ex braccio destro di Renzi è finito a processo lo scorso ottobre proprio per il reato di favoreggiamento. Gli altri quattro indagati sono l'ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, il generale dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia, entrambi indagati per favoreggiamento; l'ex comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette, indagato per rivelazione del segreto d'ufficio oltre che per favoreggiamento; infine l'imprenditore Carlo Russo, accusato di millantato credito. Tutti amici strettissimi di Renzi.

Il generale Del Sette nell'estate del 2016, avrebbe informato Luigi Ferrara, all'epoca presidente di Consip, che c'era un'inchiesta penale sul conto dell'imprenditore campano Alfredo Romeo e di essere cauto "nelle comunicazioni a mezzo telefono".

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