Il caso De Luca scuote il Pd. L'indagine che ha coinvolto il governatore della Campania agita e non poco il Nazareno. Finora Renzi è rimasto in silenzio, ma gli altri dem cominciano a mettere nel mirino De Luca. “Questa di De Luca è una brutta storia, che fa male al Pd. Il nostro principio cardine deve essere la legalità”. È appena finita la conferenza stampa di Vincenzo De Luca.
Stefano Esposito ha già le idee chiare: “Su De Luca dobbiamo applicare lo stesso metro di valutazione usato su Roma”, afferma in un'intervista all'Huffpost. Poi spiega: "Situazioni come questa mettono in tensione un’organizzazione fatta di gente perbene e mandano in sofferenza il nostro tessuto vitale. Dice De Luca: sono io la parte lesa. La vera parte lesa è il Pd e tutte le persone perbene di questo partito in Campania e tutta Italia. Dico, da garantista, che De Luca ha il diritto di difendersi . Ma dico anche che il punto politico è uno solo: ammettiamo che De Luca fosse oggetto di un ricatto da parte della giudice, come si legge in queste ore. Un esponente di punta del Pd e delle istituzioni di fronte ad un ricatto fa una cosa semplice e banale: denuncia il ricatto. Non ci sono giustificazioni di sorta se le cose sono come emergono. Uno ti ricatta? Vai alla magistratura, denunci e poi fai una bella conferenza stampa". Poi l'affondo: "Oppure, e questo ce lo dirà la magistratura, se non sapeva nulla se c’è stata una “trattativa” a sua insaputa per una sentenza che lo riguardava è comunque imbarazzante. E allora significa che ha sbagliato a scegliersi i collaboratori. Il suo capo di segreteria è un suo collaboratore di lungo corso, che conosceva da tempo. Dico che se un collaboratore così si muove per nome e per conto tuo, non puoi negare la tua responsabilità politica". Infine arriva una richiesta precisa che ricorda il caso Marino: "Al netto del garantismo, urge una riflessione tutta politica sui riflessi di una vicenda come questa. Non ho bisogno di dare consigli. Ricordo che su Roma non abbiamo fatto sconti e va applicato lo stesso metro di valutazione. Lo stesso metro di valutazione usato per Marino, sugli scontrini e sul fatto che non aveva visto la corruzione attorno a lui. Qui c’è un’inchiesta sulla corruzione e, nel migliore dei casi, una trattativa a insaputa di De Luca. Appunto. Ripeto: stesso metro di valutazione". Adesso sarà Renzi a decidere...
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