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"Messo da noi". Bufera su Durigon. Pd e 5s: "Dimettiti"

L'inchiesta di Fanpage che coinvolge Claudio Durigon sta agitando le acque della maggioranza, intanto in Aula è scontro tra M5S e Lega

"Messo da noi". Bufera su Durigon. Pd e 5s: "Dimettiti"

Sta avendo sviluppi parlamentari l'inchiesta svolta dal sito Fanpage denominata "Follow the money". Al centro del lavoro della redazione del sito c'è Claudio Durigon, deputato della Lega e sindacalista italiano, che dal 1° marzo 2021 è sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia e delle finanze nel governo Draghi. Nel video publicato poche ore fa sul web viene catturata una frase pronunciata da Durigon e riferita al caso dei 49 milioni di euro confiscati alla Lega. "Il generale che fa le indagini lo abbiamo messo noi", afferma il deputato. La questione sta causando malesseri nella maggioranza e, come riferisce LaPresse, non è escluso "che il tema venga affrontato nella riunione del Consiglio dei ministri di oggi".

Pd, LeU e 5S si aspettano che Claudio Durigon rassegni le sue dimissioni da sottosegretario e, in caso contrario, "si potrebbe valutare una mozione di sfiducia". Così hanno riferito fonti di maggioranza a LaPresse. Intanto, Andrea Colletti, deputato e coordinatore della componente l'Alternativa C'è, ha annunciato che verrà presentata un'interrogazione parlamentare in merito a Montecitorio. "Parole inquietanti e gravissime. Presenterò un'interrogazione affinché il ministro dell'Economia Daniele Franco venga al più presto a riferire in Parlamento sull'operato del suo sottosegretario e una al ministro della giustizia Cartabia sullo sviluppo delle indagini che riguardano il partito di Matteo Salvini", ha detto Colletti. Il deputato poi ha concluso: "In ogni caso Durigon dovrebbe dimettersi per le sue parole e per tutta una serie di rapporti opachi a lui riconducibili emersi dall'inchiesta di Fanpage".

In Aula questa mattina c'è stato un duro confronto tra Movimento 5 Stelle e Lega, che ha coinvolto sia Claudio Durigon che Anna Macina, coinvolti negli ultimi giorni in due episodi rilevanti. Al termine delle votazioni, il deputato M5s Eugenio Saitta ha preso la parola chiedendo un intervento urgente in Aula del ministro dell'Economia Daniele Franco. Il fine è quello di chiarire la sua posizione in merito a quanto emerso dall'inchiesta di Fanpage: "Le parole del sottosegretario Durigon destano sconcerto e inquietudine. Parole gravissime, inaudite e inaccettabili che il ministro dell'Economia Daniele Franco, deve chiarire in Parlamento. E' necessaria, trasparenza, chiarezza e di tutelare il Mef che è certamente estraneo a questi fatti".

A Saitta ha risposto il deputato leghista Edoardo Ziello, che si è appellato al garantismo: "Siamo stanchi di vedere quest'Aula trasformata dai 5 stelle in un'aula di Tribunale. Il garantismo vale sempre, non a giorno alterni. Basta essere forcaioli con la politica, perché la politica è una cosa seria. Dal punto di vista giudiziario non c'è nulla". Ziello, quindi, ha riportato alla ribalta il caso di Anna Macina: "Le uniche dichiarazioni sulle quali si dovrebbero concentrare i deputati 5Sstelle, sono quelle della sottosegretaria alla Giustizia, Macina, che utilizzando il proprio ruolo, si è permessa di entrare nel merito di un processo penale, in corso che tocca il figlio di Beppe Grillo, fondatore e leader del M5S".

Intanto fonti della Lega fanno sapere che il sottosegretario Claudio Durigon è tranquillamente al lavoro, nello stesso tempo il suo avvocato ha già presentato dieci querele.

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