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Il caso marò Maxi sequestro all'armatore della Lexie: evasione fiscale

NapoliPer una presunta (duplice) evasione fiscale (2008 e 2010) da un milione e 860 mila euro la guardia di finanza ha sequestrato beni per equivalente agli armatori napoletani D'Amato. I due provvedimenti sono stati notificati al presidente del cda della «Fratelli D'Amato spa», Luigi D'Amato. Tra le navi appartenenti alla potente famiglia armatoriale vi è anche la petroliera «Enrica Lexie», la nave scortata dai nostri Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone arrestati in India con l'accusa di omicidio di due pescatori indiani mentre stavano tentando l'abbordaggio pirata alla Lexie. Accusa di duplice omicidio mai provata e sempre respinta dai due Marò, che da due anni stanno vivendo un incubo che sembra senza fine. Latorre, gravemente ammalato si trova attualmente in Italia per essere curato, mentre Girone resta prigioniero in India.

I D'Amato hanno sedi non solo in Italia ma, anche in Inghilterra, Lussemburgo e in Cina. I decreti di sequestro sono stati firmati dal gup presso il Tribunale di Napoli, su richiesta presentata dalla Procura. I beni sequestrati riguardano immobili trovati a Roma ma anche denaro e titoli depositati in varie banche.

Le fiamme gialle nella giornata di ieri hanno perquisito la sede napoletana della Fratelli D'Amato. Gli investigatori hanno sequestrato una cospicua documentazione che potrebbe risultare utile nel prosieguo delle indagini.

Il Procuratore aggiunto, Fausto Zuccarelli, coordinatore della Sezione Criminalità economica ha spiegato che «il duplice sequestro si inquadra in una incisiva azione di contrasto alla evasione fiscale».

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