
La super perizia sul corpo di Liliana Resinovich allontana definitivamente l'ipotesi del suicidio. La 63enne, scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio successivo nella zona dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, è stata uccisa. Secondo il medico legale Cristina Cattaneo, che con il suo team di esperti ha firmato la consulenza depositata in Procura a Trieste, le lesioni non letali riscontrate sul corpo della donna contemplano il coinvolgimento di terzi. Qualcuno che le avrebbe provocato un'asfissia meccanica: questa la causa del decesso. Liliana non si sarebbe soffocata da sola con due sacchetti di nylon avvolti in testa, come si è creduto finora. Una tesi, per la verità, che ha sempre destato grandi perplessità.
La perizia, circa duecento pagine che da ieri mattina sono a disposizione degli avvocati delle parti coinvolte, lascia spazio invece all'ipotesi dello strangolamento. Tecnicamente la donna è morta per asfissia meccanica per compressione sulla parte anteriore del corpo: secondo indiscrezioni raccolte dal quotidiano Il Piccolo, sarebbe stata presa alle spalle e messa nelle condizioni di non poter reagire, colpita al volto e poi strangolata, non soffocata, con un movimento di torsione brusco del collo, una compressione letale con l'avambraccio che avrebbe causato anche la frattura di una vertebra. La 63enne, inoltre, sarebbe stata uccisa lo stesso giorno della scomparsa, poi il corpo sarebbe stato nascosto e portato nel boschetto dove venne trovato avvolto in due sacchi neri della spazzatura, sui quali non sono mai state trovate impronte digitali. Un particolare, quest'ultimo, che fin da subito avrebbe dovuto far dubitare della tesi del suicidio, così come le microfratture e le ferite sul volto di Lilli incompatibili con una semplice caduta.
Nella perizia non si fa cenno all'ipotesi del congelamento del cadavere, di cui pure si era parlato durante le indagini. Secondo indiscrezioni, ora che l'inchiesta ha imboccato la pista del delitto e i magistrati stanno rivalutando ogni cosa, sarebbe imminente l'iscrizione di alcune persone nel registro degli indagati.
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