Un'automobile corre lungo una strada costeggiata da palme, Alla guida, inquadrata di spalle, una donna bionda. L'auto sobbalza, la guidatrice perde il controllo e si schianta contro un albero, poi rimane dolorante e stordita al posto di guida finché qualcuno non accorre ad aiutarla.
È una scena in cui realtà e finzione si confondono, ma prevale la prima. La scena appartiene a un film, ma l'incidente è vero e la guidatrice si ferì davvero e anzi a suo dire avrebbe addirittura rischiato di morire. Lei, avrete già capito, è Uma Thurman, il film è Kill Bill Vol.1 e il regista Quentin Tarantino, che avrebbe molto insistito affinché fosse proprio la bionda star a mettersi alla guida e non una stuntwoman. Nei giorni scorsi la Thurman aveva rievocato la vicenda, che risale al 1994, ritenendola collegata agli abusi sessuali da lei subiti a opera del produttore cinematografico Harvey Weinstein, amico di Tarantino. La Thurman peraltro nell'incidente riportò delle lesioni con cui a suo dire farebbe i conti ancora oggi.
Ieri finalmente sulla vicenda è intervenuto il regista di Pulp Fiction che in un'intervista a Deadline non nega l'episodio ma anzi lo definisce «uno dei più grandi rimpianti della mia vita». Tarantino afferma di aver guidato prima lui stesso lungo quella strada in Messico per accertarsi che non ci fosse alcun rischio per Uma ma di averlo fatto nella direzione opposta e forse per questo non si accorse della pericolosità del percorso. Tarantino precisa di non aver costretto la Thurman a salire sull'auto ma di sentirsi comunque colpevole perché l'attrice - a cui il regista era stato legato sentimentalmente in precedenza - si era fidato di lui. Fiducia che somparve da quel momento. «Non è che non ci parlassimo - dice ancora Tarantino -. Ma il rapporto di fiducia si era infranto. Una fiducia spezzata dopo un anno che giravamo».
Il video è stato diffuso in questi giorni dalla Thurman, a cui l'ha fornito lo stesso Tarantino dopo una lunga ricerca. «Ero così felice quando siamo riusciti a scovare il video dell'incidente perché avrei potuto darlo a Uma», dice il regista.
Una collaborazione che è valsa il perdono a Tarantino da parte della Thurman: «Sono orgogliosa di lui perché ha fatto la cosa giusta e per il suo coraggio». La Thurman ce l'ha invece con la produzione colpevole di «insabbiamento intenzionale e malevolo».AnCu
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