La Cassazione cancella l'ergastolo all'ex primario Brega Massone

Milano Ergastolo annullato. La Corte di cassazione ha detto «no» alla pena massima per Pier Paolo Brega Massone, l'ex primario di Chirurgia toracica alla clinica Santa Rita. La Prima sezione penale della Suprema corte ha annullato con rinvio «limitatamente al dolo omicidiario» la sentenza con cui il 21 dicembre 2015 la Corte d'assise d'appello di Milano aveva condannato il medico per quattro omicidi volontari di altrettanti pazienti sottoposti a «interventi inutili».

Il caso della cosiddetta «clinica degli orrori» esplose nell'estate del 2008. Ora toccherà ai giudici dell'appello-bis, a quasi dieci anni dagli arresti, riqualificare il reato di omicidio volontario escludendo la volontarietà e il dolo. E di conseguenza rideterminare la pena per l'ex chirurgo. Dal nuovo processo sarà escluso inoltre un episodio di lesioni dichiarato prescritto dalla Cassazione. Il medico sta già scontando una condanna definitiva a 15 anni e mezzo di carcere per decine di casi di lesioni sempre ai danni di pazienti. Oltre che per la truffa al Sistema sanitario nazionale per aver eseguito operazioni non necessarie o dannose «a scopo di lucro».

L'inchiesta era stata condotta dai pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano. Brega Massone era accusato di aver ucciso Giuseppina Vailati, 82 anni, Maria Luisa Scocchetti, 65 anni, Gustavo Dalto, 89 anni, e Antonio Schiavo, 85 anni. Tutti anziani portati, secondo la Procura di Milano, in sala operatoria senza alcuna giustificazione clinica per interventi superflui con il solo scopo di «monetizzare» i rimborsi del Sistema sanitario alla clinica privata convenzionata. Prima dell'ultima condanna all'ergastolo il medico era intervenuto in aula dichiarando: «Non ero un serial killer, la mia priorità è sempre stata quella di dare ai pazienti la sicurezza». Lo stesso processo si era concluso con l'assoluzione per un medico dell'équipe di Brega Massone, Marco Pansera, condannato in primo grado a 26 anni e 2 mesi.

E con una riduzione della pena, da 30 anni a 25 anni, per il suo ex braccio destro, il chirurgo Fabio Presicci. Il 9 aprile 2014 la condanna di primo grado al carcere a vita per l'ex primario, con isolamento diurno per tre anni (poi ridotti a un anno e sei mesi).

CBas

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