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La Castelli contro Bruxelles: "Vediamo se ci chiedono un rene o di più"

La grillina frena sulla trattativa con Bruxelles: "Anche noi siamo per il dialogo... Ma bisogna capire a quale prezzo". E blinda il reddito minimo

La Castelli contro Bruxelles: "Vediamo se ci chiedono un rene o di più"

Nonostante le aperture al dialogo dimostrate dal premier Giuseppe Conte e dai vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non mancano all'interno del governo gialloverde le tensioni con i vertici dell'Unione europea. Ad alzare nuovamente l'asticella dello scontro ci ha pensato oggi il sottosegretario (grillino) all'Economia, Laura Castelli, che in una intervista al Messaggero mostra tutto il suo scetticismo nei confronti della trattativa con Bruxelles. "Ora - dice - non ci resta che vedere se ci chiedono un rene o di più...".

"Anche noi siamo per il dialogo...", conferma la Castelli che non contrattice il leader pentastellato sull'aperture all'Unione europea per correggere i numeri della manovra economica. "Ma - avverte - bisogna capire a quale prezzo. Se si tratta di dare un rene o di qualcosa di più". Nell'intervista rilasciata al Messaggero, il sottosegretario grillino sembra guardare con sospetto la trattativa avviata nei giorni scorsi dall'esecutivo per evitare la procedura di infrazione e salvare la legge di Bilancio che fissa il rapporto deficit/Pil al 2,4% e stima una crescita dell'1,5%. Una mossa in extremis, quella dell'esecutivo gialloverde, per riuscire comunque a portare a casa la flat tax, il reddito di cittadinanza e l'abolizione della legge Fornero. "Se è solo una questione di reni è un conto - interviene la Castelli - vediamo se ci chiedono di più...".

Adesso bisognerà capire quanto il governo sarà chiamato a lasciare sul tavolo per vedersi approvata la manovra economica. "Noi non arretreremo sul reddito di cittadinanza, nemmeno di un centimetro. Dobbiamo e vogliamo andare avanti", è l'avvertimento lanciato oggi dalla Castelli. Quando alla disponibilità di Salvini a ridurre i fondi per quota 100 sulle pensioni, il sottosegretario all'Economia spiega che il governo sapeva che "non sarebbero serviti tutti i 6 miliardi stanziati per superare la Fornero".

"Ma - rivela - quando Garavaglia lo disse, durante un vertice, Salvini iniziò a strillargli contro per farlo stare zitto". "Noi - conclude la grillina - siamo differenti e i soldi stanziati per il reddito ci serviranno tutti. Non usiamo i soldi dello Stato per fini elettorali".

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