Catella risponde e fa un passo indietro alla guida della società

Il costruttore: "Tutto quello che potevo dire l'ho detto". Via le deleghe ai rapporti con la Pa

Catella risponde e fa un passo indietro alla guida della società
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Ha risposto alle domande del giudice e dei pm per oltre due ore, tra le 15 e le 17 circa di ieri, Manfredi Catella. Al settimo piano del Palazzo di giustizia milanese il fondatore e ceo di Coima, uno dei principali operatori immobiliari della città e del Paese, è arrivato accompagnato del legale di fiducia, l'avvocato Francesco Mucciarelli, per sottoporsi all'interrogatorio preventivo del gip Mattia Fiorentini che dovrà decidere sulla richiesta della Procura. Per Catella, come per altri cinque indagati, i pm della maxi inchiesta sull'urbanistica invocano l'arresto. Nel suo caso ai domiciliari. Pochi minuti dopo l'uscita dell'imprenditore dalla stanza del giudice un comunicato ha annunciato a sorpresa la sua decisione di ridursi le deleghe in seno a Coima, di cui è fondatore e azionista di maggioranza oltre che ceo. Un modo di spogliarsi di ogni carica operativa nella società, e del ruolo di interlocutore con la Pa, così da far venir meno le esigenze cautelari e quindi provare a evitare la detenzione in casa.

"Ho risposto a tutte le domande e il giudice mi ha dato l'opportunità di spiegare, ho risposto come volevo, tutto quello che potevo dire l'ho detto", ha dichiarato Catella parlando brevemente con in cronisti nel lasciare il Palazzo. Davanti al gip Fiorentini il numero uno di Coima, costruttore tra l'altro dei grattacieli di Porta Nuova, si è difeso dalle accuse di corruzione e induzione indebita mosse dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici e dall'aggiunto Tiziana Siciliano. Sulla richiesta di domiciliari il giudice dovrebbe decidere la prossima settimana o comunque prima della pausa estiva.

A stretto giro è arrivata la nota indirizzata agli stakeholder. Ecco il cuore dell'annuncio: "Con senso di responsabilità e ferma volontà nel far prevalere innanzitutto gli interessi dell'organizzazione aziendale, nel rispetto della qualità della struttura e dei professionisti che la compongono e nel tutelare gli investitori e in generale tutti gli stakeholders di Coima", lo scorso 22 luglio "ho proposto al Consiglio di Amministrazione di Coima SGR di rimodulare le deleghe assegnatemi in qualità di Amministratore Delegato, escludendo tutte le attività esecutive aventi ad oggetto rapporti con la Pubblica Amministrazione, ivi inclusi professionisti che rivestano anche ruoli nell'ambito della Pubblica Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione di Coima SGR, esprimendo apprezzamento, ha deliberato positivamente in tal senso".

Catella parla anche dell'interrogatorio, nei limiti di ciò che può comunicare rispettando le prerogative del giudice. "In qualità di Amministratore Delegato - spiega - ho deciso di rispondere a tutte le domande dell'interrogatorio del Giudice per le Indagini Preliminari. L'interrogatorio mi ha consentito di fornire tutte le risposte e tutti i chiarimenti fondamentali per una corretta ricostruzione dei fatti. Come anticipato, abbiamo provveduto insieme ai miei avvocati difensori a consegnare al Giudice una memoria, previamente condivisa anche con gli avvocati difensori di Coima SGR". La società, anch'essa indagata, si è affidata all'avvocato ed ex ministro Paola Severino.

Continua la nota: "La relazione messa a disposizione del Giudice è stata corredata di tutte le evidenze documentali fattuali a supporto dell'insussistenza dei presupposti dei capi di imputazione promossi dalla Procura". Infine il costruttore ringrazia "per la fiducia che ci avete espresso anche con le migliaia di messaggi di solidarietà e stima ricevuti da tutto il mondo".

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