Tutto rimandato a dopo le elezioni europee. Il Consiglio dei ministri per approvare i decreti Sicurezza e Famiglia, considerati due misure-bandiera da approvare in vista del voto di domenica prossima, slitta a data da destinarsi. L'annucio arriva dallo stesso premier Giuseppe Conte che, dopo aver visto a pranzo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha assicurato che entrambi i provvedimenti saranno esaminati nel "prossimo Cdm, che si terrà nel primo giorno utile della settimana prossima". E sulle nuove norme volute da Matteo Salvini per contrastare l'immigrazione clandestina e la criminalità ha gettato acqua sul fuoco per provare a spegnere le tensioni dei giorni scorsi: "Mi sembrano superate le criticità segnalate...".
Durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine dell'ennesima giornata segnata dagli scontri tra alleati, Conte ha riferito di aver "sentito i due vice premier" Matteo Salvini e Luigi Di Maio e di aver concordato con loro che sarebbe stato "complicato" tenere il Consiglio dei ministri tra oggi e domani. "E così lo abbiamo rinviato alla settimana prossima - ha poi precisato - ne approfitteremo per una lettura finale dei provvedimenti". Del decreto Sicurezza bis è arrivata alla presidenza del Consiglio una versione riveduta ieri pomeriggio (leggi il testo). "I miei uffici ci hanno già lavorato", ha assicurato il premier provando poi a smontare le polemiche con il Colle ricordando che "è prassi consolidata che l'intelocuzione con gli uffici del Quirinale, quando vi siano decreti legge, abbia luogo, in via del tutto informale, anche prima dell'approvazione dei testi in Consiglio dei ministri, in previsione dell'emanazione che è una funzione che spetta al presidente della Repubblica". Oggi pomeriggio, secondo quanto ha appreso l'agenzia Agi, Mattarella avrebbe riccevuto anche Salvini in quello che è stato definito da entrambi le parti un "incontro cordiale".
Durante la conferenza stampa Conte è tornato a parlare del Consiglio dei ministri di lunedì sera: ha assicurato che è stato "avviato l'esame di due nuovi provvedimenti" e si sono "aggiornati per approfondire entrambi i testi". "Alcuni giornali hanno scritto di risse sfiorate e di discussioni accese - ha rimarcato - mi dispiace deludervi ancora una volta ma la realtà è che il confronto è stato molto sereno e costruttivo; tant'è che a un certo punto abbiamo sospeso i lavori per confronti con i nostri staff tecnici per valutare alcuni specifici passaggi".
A detta del premier il clima srebbe stato "molto sereno", ma le dichiarazioni in chiaro continuano ad essere tutt'altro che pacifiche. Tra veti incrociati, sgambetti e colpi bassi leghisti e grillini non passano un sol giorno senza darsele di santa ragione. D'altra parte proprio Giancarlo Giorgetti oggi ha ammesso: "Così non si può andare avanti...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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