Rocca di Papa (Roma) - Stanno per lasciare Rocca di Papa 34 migranti della nave Diciotti; otto di questi alla volta di Milano. Immediata la reazione di Forza Nuova che ha affisso un lungo cartello di protesta nella sede della Caritas ambrosiana, subito rimosso dalle forze dell'ordine. «Cei: da crescete e moltiplicatevi a sbarcate e sostituiteci» recita lo striscione.
Una decisione, quella della partenza alla volta di varie diocesi in Italia, comunicata in tutta fretta dal Viminale giovedì sera. Otto gli eritrei, quattro uomini e quattro donne, partiti dopo un pranzo veloce consumato assieme agli altri ospiti di Mondo Migliore, il Cas dei Frati Oblati di Rocca di Papa per giorni al centro di polemiche fra gruppi dell'estrema sinistra da una parte, Casapound e Fratelli d'Italia dall'altra. «Da Milano è partita un'équipe di operatori della cooperativa Farsi Prossimo - spiega Francesco Spagnolo della Caritas -, formata da un mediatore culturale, due educatori e un autista. Sono tutti ripartiti nel primo pomeriggio e arriveranno a Milano in serata». I primi otto migranti saranno ospitati a Casa Suraya, un centro di accoglienza gestito dalla coop ecclesiastica, all'interno di un complesso dell'Istituto delle Suore della Riparazione dove sono già presenti altri richiedenti asilo. «Questa mattina il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, darà loro il benvenuto - conclude Spagnolo - e coordinerà un incontro tecnico con gli operatori per definire le destinazioni definitive all'interno della rete di appartamenti e strutture della Diocesi. Sottolineiamo che i costi saranno a totale carico della Diocesi di Milano, della Caritas e della Cei». Altri 26 eritrei sono partiti ieri per le provincie di Arezzo in Toscana, Perugia in Umbria, Frosinone nel Lazio, Forlì in Romagna, Benevento in Campania.
Fra questi un uomo che ha perso la vista dopo esser stato segregato in un scantinato, al buio totale, per due anni. Tutti i migranti della Diciotti avvieranno entro pochi giorni le pratiche per la richiesta di asilo politico.
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