Cellulare o colpo di sonno: autobus contro un pino

Sparito il telefono di servizio dell'autista. Testimoni: «Si è accasciato sul volante». 29 feriti

Cellulare o colpo di sonno: autobus contro un pino

Roma - Un attimo di distrazione. Di più: un colpo di sonno o uno sguardo al telefonino. Lo raccontano i passeggeri del 301, il bus Atac che si è schiantato ieri mattina contro un pino secolare lungo la via Cassia. L'autista, che di solito fa turni di notte, ieri aveva chiesto e ottenuto il cambio con un collega della mattina. Non si esclude un guasto meccanico al piantone dello sterzo. Sulle cause dell'ennesimo incidente di un autobus di linea la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta contro ignoti. Il reato ipotizzato? Lesioni. Unica certezza: il guidatore è risultato negativo sia all'alcol test sia alle sostanze stupefacenti. Insomma, niente droga o alcol, nessun altro veicolo a provocare l'improvvisa sterzata, asfalto in perfette condizioni, asciutto e privo di buche. Almeno in quel tratto.

Micol Vecchiato, 40 anni di Rignano Flaminio, da 10 autista dell'Atac, è sconvolto. Non ricorda cosa è accaduto, piange e si dispera mentre i medici lo soccorrono. Ancora non sa che sono 46 i passeggeri feriti sul suo bus. Il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia e il pm Gennaro Varone hanno disposto il sequestro del cellulare personale dell'autista oltre che del mezzo pubblico schiantato contro l'albero. E qui c'è un piccolo giallo. Dov'è finito il cellulare di servizio che il dipendente comunale avrebbe dovuto portare con sé? Gli agenti della polizia locale, ai quali sono stati affidati i rilievi e le prime indagini, non lo hanno sequestrato. «Non ricordo più dov'è - mette a verbale Vecchiato -, non lo uso da tempo». Uno studente riferirebbe di averlo visto «smanettare sul telefono poco prima del botto». Gli inquirenti, insomma, sarebbero concentrati sugli ultimi collegamenti eseguiti dall'uomo anche se, a un primo esame dello smartphone, non ci sarebbero conversazioni nel momento dell'incidente, poco prima delle 9.

È un trentenne a raccontare nel pomeriggio di aver visto chiaramente l'uomo accasciarsi sul volante come se avesse avuto un malore o un colpo di sonno, uscire di strada e centrare il pino sul ciglio della via consolare. Sarebbero quattro i testimoni oculari, il giovane stesso e tre donne vicino a lui, tutti in piedi sulla parte anteriore del bus, ad averlo visto perdere i sensi dopo la fermata di San Godenzo, all'altezza dell'incrocio con via Oriolo Romano. Tutte testimonianze da vagliare.

Sicuro è il numero delle ambulanze intervenute, 12, che hanno trasportato nei vari ospedali della capitale 29 persone. Altri 17 passeggeri feriti si sono presentati al pronto soccorso accompagnati da parenti e amici.

L'elenco dei nosocomi coinvolti quasi raggiunge quello dei pazienti: Villa San Pietro, Umberto I, Fatebenefratelli, Santo Spirito, San Filippo Neri, Sant'Andrea, San Giovanni. Cinque feriti in codice rosso. «Un boato e poi i vetri sono andati in frantumi» raccontano sotto choc i pendolari.

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