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Cellulari, pc e pen drive sequestrati dalla finanza a Tiziano Renzi

Le fiamme gialle avrebbero sequestrato tutti gli apparecchi elettronici del padre di Matteo Renzi, per cercare prove per un'inchiesta sul traffico di influenze illecite

Cellulari, pc e pen drive sequestrati dalla finanza a Tiziano Renzi

Non hanno fatto nemmeno in tempo ad incassare la condanna per le false fatture, che per i genitori di Matteo Renzi si affaccia già un'altra preoccupazione, legata a un'altra indagine. Lo scorso 3 ottobre, infatti, la guardia di finanza avrebbe perquisito la villa di Tiziano Renzi, a Rignano sull'Arno, sequestrando computer, cellulari e varie pen drive.

Lo riporta la Verità, che spiega come la perquisizione e il sequestro siano legata al procedimento per traffico di influenze illecite, reato per cui Tiziano è indagato insieme a Luigi Dagostino. Ieri, la procura avrebbe dato l'incarico per un accertamento tecnico non ripetibile, che consiste nel copiare i file informatici sequestrati nella villa di papà Renzi e scoprire cosa contengano.

Sembra che dai cellulari sequestrati non siano state cancellate le chat, alcune delle quali si riferiscono ad argomenti sensibili e vicissitudini giudiziarie. Sentendosi al riparo dalle intercettazioni, infatti, Tiziano Renzi si sarebbe lasciato andare a confidente e argomenti "compromettenti".

La perquisizione sarebbe arrivata poco prima della sentenza per false fatture, che ha condannato i genitori dell'ex premier a un anno e nove mesi. I due processi sembrerebbero collegati tra loro: una delle fatture pagate dall'imprenditore Luigi Dagostino alla Party Srl e alla Eventi 6 potrebbe essere collegata con l'incontro a Palazzo Chigi tra Luca Lotti e Antonio Savasta. Quat'ultimo, aveva raccontato alla Verità, il motivo dell'incontro: "La mia richiesta era quella di partecipare a gruppi di studio o essere applicato a delle commissioni ministeriali che si occupavano di appalti", aveva confessato al giornalista. In cambio, avrebbe procurato a Dagostino "un colloquio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. E riuscì ad ottenere tale appuntamento proprio grazie a Tiziano Renzi". L'incontro a Palazzo Chigi avvenne il 17 giugno, "dopo soli due giorni dall' emissione della fattura numero 1 della Party, poi pagata dalla Tramor, e a cui seguiva il 30 giugno 2015 la fattura 202 della Eventi 6".

Tutti episodi che gli investigatori esamineranno nella nuova inchiesta per traffico di influenze illecite, servendosi del materiale trovato all'interno degli apparecchi elettronici di Tiziano Renzi.

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