Elezioni Regionali 2020

Il centrodestra sogna il ko: "gran finale" in Toscana

Tajani, Salvini e Meloni chiuderanno la campagna nel feudo rosso. Giorgia: "Magari ci fosse il Cavaliere"

Il centrodestra sogna il ko: "gran finale" in Toscana

Sta meglio, Silvio Berlusconi, smania di fare la sua parte in vista del voto del 20 e 21 settembre e forse uscirà la prossima settimana dall'ospedale. Ma a Firenze, per la chiusura della campagna elettorale del centrodestra per le regionali, accanto a Matteo Salvini e Giorgia Meloni ci sarà il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. L'appuntamento è il 18 settembre, probabilmente a piazzale Michelangelo.

L'annuncio lo dà Massimo Mallegni, commissario azzurro nella regione di tradizione rossa, in cui il Carroccio punta alla presidenza. «Sono entusiasta - dice il senatore azzurro, senza aspettare la comunicazione ufficiale del partito- che i leader nazionali di Lega, Fi e Fdi abbiano scelto la Toscana per chiudere la campagna elettorale per le regionali. Susanna Ceccardi il 22 settembre sarà il nostro presidente, anche grazie all'importante sostegno dei leader del centrodestra». Mallegni racconta di essere stato chiamato due giorni prima da Berlusconi che, citando l'appello di Platone agli ateniesi indecisi, gli ha chiesto «di invitare tutti a votare». Al Cavaliere, l'omaggio della Meloni: «È sempre un grande combattente, lavoriamo per organizzare iniziative congiunte del centrodestra per le regionali. Magari potesse venire, sarei molto contenta».

L'impresa in Toscana sarebbe storica, le difficoltà non mancano ma l'opposizione vuol dare da qui una spallata al governo. Come in Campania, dove il candidato governatore è di Fi, nelle Marche e in Puglia dove è di Fi, certamente in Liguria con Toti e in Veneto con Zaia, ma anche in Valle d'Aosta. Un 7 a 0, addirittura, ha annunciato Salvini.

E intanto l'opposizione attacca il governo su tutti i fronti. A incominciare dalla scuola, alla vigilia della riapertura del 14, ma anche sull'impreparazione per il Recovery fund. Salvini ha dichiarato guerra al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, «inadeguata e incapace» e la prossima settimana presenterà una mozione di sfiducia, ma il suo vero obiettivo è il premier Giuseppe Conte. La mozione individuale sarà firmata anche da FdI, mentre gli azzurri valutano la possibilità di presentare un loro testo. Dice Luca Ciriani, capogruppo al Senato di FdI: «Siamo disponibili a firmarla, ma manca ancora un testo definitivo che valutaremo nei prossimi giorni». In Fi l'ultima parola la dirà Berlusconi.

«Sono gli italiani che stanno andando in piazza, dai precari agli insegnanti alle famiglie, che stanno sfiduciando il ministro- spiega all'Adnkronos Anna Maria Bernini, presidente dei senatori azzurri-. Azzolina sta tradendo le aspettative di 12 milioni di famiglie italiane, che dal 3 marzo aspettano un protocollo di sicurezza che ancora non arriva. E' evidente che responsabile di tutto questo non è solo l'Azzolina ma tutto il governo».

Altro gesto clamoroso del centrodestra, stavolta unito, quello sulla legge elettorale. Lega, Fi e FdI lasciano i lavori della commissione Affari costituzionali della Camera e non votano il testo base, schierandosi contro il proporzionale con soglia di sbarramento al 5%. «Non saremo complici di questo reato, di questo scempio», sbotta l'azzurro Francesco Paolo Sisto. Che interviene anche sul referendum sul taglio dei parlamentari, sul quale ancora Fi non ha una linea chiara a favore del Si, come gli alleati. Molti azzurri in questi giorni si pronunciano per il No e Sisto dice: «La riduzione scriteriata dei parlamentari non è che l'ultimo tassello di un'operazione di scientifico smantellamento della democrazia rappresentativa.

E l'unica vera sciocchezza è credere alle panzane di Di Maio & co».

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