La vicenda di Lodi riaccende il dibattito sullo stato della legittima difesa nel nostro Paese. E l'intesa sui limiti della costituzione è ancora lungi dall'essere siglata. A destra si è compatti dalla parte del ristoratore e del suo sacrosanto diritto a difendersi in casa propria. A sinistra no. E si tira in ballo certo sciacallaggio mediatico di chi vorrebbe il selvaggio west anche da noi. Mondi separati.
Annota su Facebook Giorgia Meloni: «L'ho detto e lo ripeto, per Fratelli d'Italia la difesa è sempre legittima e se entri nella mia proprietà di notte per rubare, nella migliore delle ipotesi, io ho il diritto di difendermi. Per sancire questo sacrosanto principio abbiamo già da anni depositato alla Camera una proposta di legge, arenata dalla sinistra che è sempre troppo impegnata a difendere i delinquenti e a farli uscire della galera piuttosto che a fare leggi per tutelare la sicurezza degli italiani» scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
Stessa linea per il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: «Che il Parlamento approvi immediatamente la proposta della Lega Nord sulla legittima difesa, sempre e comunque. Un morto è sempre una brutta notizia, ma se invece di rubare fosse andato a lavorare, quel tizio oggi sarebbe ancora vivo. Io sto con il ristoratore, io sto con chi si difende!». Carroccio che annuncia già raccolte fondi in sostengno del signor Cattaneo. L'azzurra Daniela Santanchè si augura che «lo Stato non perseguiti un cittadino onesto che ha sparato per legittima difesa, per salvaguardare la sua vita, quella dei suoi cari e il lavoro di tanti anni». «Se sventare una rapina all'interno della propria trattoria - aggiunge Santanchè - dopo una violenta colluttazione, sparare e uccidere chi stava attentando alla tua incolumità è un reato questo Stato non conosce la giustizia. È ora che la legittima difesa sia garantita dal nostro ordinamento, perché troppe volte chi si è solo difeso si è ritrovato sul banco degli imputati e questa cosa è inammissibile».
Il dibattito è aperto. Walter Verini, capogruppo Pd nella commissione Giustizia di Montecitorio la pensa diversamente: «Questa è una tragedia da trattare senza sciacallaggio, senza fomentare istinti peggiori, come fanno Matteo Salvini e i suoi amici. La legittima difesa è già garantita in questo Paese. Non a caso anche recentemente dei tribunali hanno assolto persone che hanno reagito e ucciso rapinatori che, di notte, minacciavano famiglie violando l'intimità delle case. Quello che si può fare è rafforzare le tutele di chi reagisce, perché spaventato, atterrito, perché percepisce pericolo per sé e i familiari.
Quello che non deve essere permesso è strumentalizzare le tragedie, invitare di fatto i cittadini ad armarsi, con il rischio di spirali drammatiche che altri Paesi hanno già conosciuto e che adesso stanno cercando di frenare».
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