Politica

Il centrodestra unito al Colle: "Subito elezioni, ma senza Conte..."

Salvini legge a nome degli alleati un comunicato congiunto: "Crisi causata da litigi e interessi personali, impossibile un Ter. Ma siamo pronti a valutare altre soluzioni. Fico? Tempo perso"

Matteo Salvini al Senato
Matteo Salvini al Senato

Anche il protocollo quirinalizio ha dovuto fare i conti con la compattezza del centrodestra. La coalizione, guidata da Salvini, Tajani e Meloni, ha infatti ottenuto una manciata di minuti in più rispetto alla canonica mezz'ora prevista per i colloqui con Mattarella, visto che sul Colle è salita in rappresentanza di quasi il 40 per cento delle forze parlamentari. Oltretutto il viaggio verso la sala dell'incontro è stato lento e sofferto, visto che i componenti della delegazione, per galanteria, hanno deciso di cedere il passo alla claudicante leader di Fratelli d'Italia, arrivata con le stampelle. In tredici attorno al tavolo quadrato. Insieme ai capi di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, c'erano Giovanni Toti (Cambiamo!), Antonio De Poli (presidente dell'Unione di Centro), Gaetano Quagliariello (Identità e azione), Maurizio Lupi (Noi con l'Italia) e i sei capogruppo dei partiti maggiori. Una prova, quella mostrata al capo dello Stato, di unità e compattezza. Che si sintetizza in quel foglietto brandito da Salvini nel Salone delle feste prima di parlare in favore di telecamere e microfoni. Un foglietto che rappresenta la sintesi della comunicazione fatta al capo dello Stato e che si può considerare anche come l'epilogo di una travagliata settimana durante la quale si è temuto a un «rompete le righe», minacciato fino a giovedì sera dalla Meloni.

Di fronte alle ultime novità, trapelate da agenzie e voci di corridoio, che vedono caduti i veti incrociati tra Italia viva e l'ala dura del Movimento Cinquestelle, Salvini e i suoi alleati non hanno potuto far altro che squadernare davanti a Mattarella le precarie condizioni del Paese. Situazione, quella dell'Italia, che, secondo il centrodestra, è « stata aggravata da un Governo incapace e nato da un accordo di Palazzo». «La crisi - afferma il leader del Carroccio -, causata dai litigi, dalla vanità e dagli interessi personali di chi stava al governo, necessita di una soluzione rapida e incisiva». L'ipotesi più efficace - è il suggerimento avanzato al presidente della Repubblica - è lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne.

«Il centrodestra - aggiunge - auspica che sia così offerta agli italiani la possibilità di dare vita in breve tempo a un governo coeso con un programma comune condiviso dagli elettori e con una maggioranza forte per affrontare in tempi brevi i gravi problemi della nazione». La gravità della situazione ha spinto il centrodestra a sottolineare la sua disponibilità a collaborare per tutti i provvedimenti necessari. «A partire - aggiunge il leader leghista - da un efficace utilizzo dei fondi del Recovery, dal piano vaccini fino ai ristori e ai rimborsi per famiglie e imprese».

È il passaggio finale del documento sottoscritto da tutti a dare una svolta alla posizione della coalizione, al netto di un impossibile appoggio al Conte ter, considerato ancor più debole dei precedenti perché «garantito da singoli voltagabbana». Il centrodestra comunque lascia ai suoi componenti - conclude Salvini -, ove non si andasse ad elezioni, di valutare con il massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzionalmente al Capo dello Stato all'esito delle consultazioni in corso». Al di là del comunicato ufficiali la delegazione ha fatto anche il nome di Elisabetta Casellati per un incarico esplorativo. Proposta caduta nel vuoto dopo la scelta, da parte del Quirinale, di affidare invece al presidente della Camera il compito di sondare i partiti. «Fico? - tuona Salvini - Pur di non mollare la poltrona, ci riprovano. Altri giorni persi, l'Italia che lavora non ne può più. Vogliamo votare«. «Finirà tutto a tarallucci e vino - aggiunge Tajani (FI) commentando la caduta dei veti incrociati tra Renzi e i grillini -. Se ne sono dette di tutti i colori e ora sono di nuovo insieme.

Gli italiani, però, in questo modo non vedranno risolti i loro problemi».

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