"Cheerleader di Trump". Dopo il "cortigiana" il nuovo insulto è della 5s che aveva offeso Tajani

Sinistra divisa con 5 mozioni. Azione vota con la maggioranza

"Cheerleader di Trump". Dopo il "cortigiana" il nuovo insulto è della 5s che aveva offeso Tajani
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Il governo è al gran completo nel giorno delle comunicazioni (prima al Senato e poi alla Camera) del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. La maggioranza è compatta nel voto sulla risoluzione che ribadisce sostegno militare ed economico all'Ucraina contro la Russia, no al green deal e pieno appoggio al piano pace in Medio Oriente avviato da Donald Trump. Punti sui quali il centrodestra allarga, addirittura, il perimetro della coalizione incassano l'ok di Azione. "La relazione della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo è in larghissima parte condivisibile a partire dall'Ucraina, passando per il green deal e sul sostegno al Piano Usa su Gaza" esordisce Carlo Calenda nel suo intervento al Senato. "Senatore Calenda, condivido molte cose che ha detto, compreso sul piano di pace a Gaza, perché è evidente che si tratta ancora di un lavoro molto lungo, molto complesso e di una tregua fragile, come ho detto e come stiamo vedendo anche in queste ore", gli ha risposto il capo dell'esecutivo. Le opposizioni, invece, faticano a trovare un punto di contatto.

Il M5s si lascia andare ai soliti insulti: Alessandra Maiorino, senatrice M5s, definisce Meloni "cheerleader" del presidente Usa, Donald Trump, sul riconoscimento dello Stato di Palestina. Senatrice col vizietto delle offese visto che già in passato aveva definito il ministro degli Esteri Tajani, "influencer prezzolato da Israele". Insorge il centrodestra. Per calmare gli animi interviene il presidente del Senato Ignazio La Russa, che invita a più riprese Maiorino a proseguire nell'intervento. Le risoluzioni dell'opposizione, depositate al Senato, sono quattro. Mentre la risoluzione di Azione viene in parte assorbita e votata dalla maggioranza: "Apprezziamo le parole della premier" dice Elena Bonetti di Azione. A Palazzo Madama il voto non consegna sussulti: il testo di maggioranza passa con 104 i voti favorevoli, 63 i contrari, 1 astenuto. Pd, Avs e Italia Viva si spaccano su Ucraina e Medio Oriente. Stesso copione alla Camera. La musica non cambia. Elly Schlein attacca Meloni sulla politica estera: "Si fa dettare l'agenda da Trump".

Accuse respinte dalla maggioranza. "Meloni ha tracciato con chiarezza e determinazione la rotta dell'Italia - dice il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti - ottenendo il pieno sostegno di una maggioranza compatta e responsabile. Un intervento di visione su questioni decisive - Ucraina, Medio Oriente, Difesa europea, Competitività, Transizione verde e digitale, Edilizia e Migrazione - che conferma la serietà e la coerenza dell'azione di governo.

L'approvazione della risoluzione di maggioranza è la dimostrazione concreta di una coalizione unita, capace di fare sintesi e di rappresentare con forza l'interesse nazionale, a differenza di un'opposizione divisa e priva di direzione, che ha presentato ben cinque risoluzioni diverse". E ancora: "La maggioranza ha ribadito la propria maturità politica accogliendo diversi punti qualificanti della mozione di Azione, confermando la propria capacità di confronto", ricorda Foti.

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