Le facce della politica

Chi è Valentina Cuppi, la "sardiniana" a guida del Pd che non aveva la tessera

Sindaco del comune di Marzabotto, è presidente del Partito Democratico e molto vicina al movimento guidato da Mattia Santori e avrà il compito di guidare il partito all'Assemblea del 13 e 14 marzo. E forse anche più in là

Chi è Valentina Cuppi, la "sardiniana" a guida del Pd che non aveva la tessera

Sarà un Pd a trazione "sardiniana". Almeno per qualche giorno. Fino a quando, cioè, Valentina Cuppi, sindaco del comune di Marzabotto, ricoprirà il ruolo di presidente del Partito Democratico dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti. L'attesissima Assemblea Nazionale è in programma sabato e domenica ma, sebbene non sia affatto certo che la Cuppi non possa rimanere "reggente" anche dopo, le sono bastati pochi giorni per conferire al Pd un volto più di sinistra, più fricchettone, più giovanile.

Si trattava proprio dell'intento di Zingaretti quando la scelse al posto di Paolo Gentiloni esattamente un anno fa, ma più per un discorso di facciata. Utile, cioè, a dare la sensazione alle varie correnti che il partito stesse mettendo la freccia verso l'inclusione, la parità di genere e la vicinanza al mondo più autenticamente di sinistra. La sensazione, appunto. Infatti, nei dodici mesi cruciali di pandemia, della Cuppi non si è praticamente mai sentito parlare.

Dopo aver fatto capolino alle consultazioni con Draghi e aver seguito da vicino la sollevazione "rosa" interna al Pd, la 37enne insegnante di storia si è ritrovata la patata bollente tra le mani. Profilo con un background piuttosto radicale, ha iniziato il suo cammino in politica tra le fila di Sinistra Ecologia Libertà, fallendo l'approdo alla Camera nel 2013 ma affermandosi a livello locale prima come consigliere con delega alla Pace e alla Memoria del comune di Marzabotto, poi come vicesindaco e assessore alla Cultura, infine primo cittadino della medesima città bolognese, celebre per la "strage" nazista commessa durante la Seconda guerra mondiale. Sui suoi canali social non è difficile trovare post in sostegno di movimenti radicali, no global eco-socialisti e per molti versi anche eurocritici come Podemos e Syriza. Pur avendo sostenuto Zingaretti alle primarie del 2019, la sua parabola politica è sempre stata caratterizzata da uno stampo di estrema sinistra quasi "civica". Forse perché il Pd le sembrava fin troppo moderato. Basti pensare che prima della nomina alla presidenza non aveva nemmeno in tasca la tessera del Pd. Non sorprende, dunque, che durante la campagna elettorale per le regionali in Emilia-Romagna al fianco di Stefano Bonaccini sia stata tra le prime ad avvicinarsi alle movimento delle Sardine in chiave anti-Borgonzoni.

Pare che la Cuppi e Mattia Santori si conoscano da tempo, per via di una comune amicizia con Davide Galletti, giovane bolognese scomparso nel 2014 attivista dell’associazione La Ricotta, presieduta dallo stesso Santori. I pesciolini infatti hanno definito da subito la Cuppi "nostra amica". Così si spiega la passerella di sabato scorso di Santori & Co. davanti al Nazareno, il simbolico campeggio sotto la foto di Berlinguer e le nuove iniziative delle Sardine a braccetto col Pd dopo la "pausa di riflessione" degli ultimi mesi.

In un’intervista su Repubblica, Valentina Cuppi ha confessato: "Sono stata quattro ore a discutere con le Sardine: ci siamo confrontati sul futuro della sinistra, condiviso idee e valori. Hanno fatto anche critiche al partito ma ho detto loro e dico a tutti che un Pd aperto, largo e dalla parte delle persone significa anche inclusivo e rispettoso della pluralità che lo caratterizza".

Pur tenendosi super partes nella lotta intestina tra le correnti del PD, la Cuppi ha in pratica legittimato un'altra frangia, quella guidata da Mattia Santori appunto, che invece appena qualche giorno fa aveva lanciato un suo progetto politico insieme all'ex radicale Marco Cappato. L'amica Cuppi al timone, quasi a sorpresa, gli ha ridato nuova linfa.
Ora le Sardine, nell'Assemblea Nazionale che si prevede infuocata, sperano che Zingaretti non ritiri le proprie dimissioni, che l'interregno di Valentina Cuppi possa durare almeno per un altro mese (come prevede lo Statuto del PD prima della convocazione di una nuova Assemblea) e che in attesa del Congresso (anticipato o confermato nel 2023?) il sindaco di Marzabotto possa essere confermato nel suo ruolo di reggente.

Se non addirittura come nuovo Segretario.

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