La chiamata a Volodymyr e l'offerta di Merz: così Donald si è convinto

Le forniture e i timori di Washington sulle scorte: i Patriot usati in Medioriente, gli Usa al 25%delle scorte

La chiamata a Volodymyr e l'offerta di Merz: così Donald si è convinto
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Dopo giorni di altalena politica, Donald Trump riapre i rubinetti delle armi a Kiev, sostenendo che deve essere in grado di difendersi. Ma a rivelare come il presidente americano è arrivato alla nuova giravolta nei rapporti con l'Ucraina è Axios, secondo cui il tycoon ha trascorso giorni di consultazioni con i suoi collaboratori e altri leader mondiali su da dove questi aiuti dovrebbero effettivamente arrivare. Il tutto dopo la deludente telefonata con Vladimir Putin, e la successiva "conversazione importante e produttiva" con Volodymyr Zelensky, che lo ha convinto a riaprire la porta all'invio di missili intercettori e munizioni di precisione.

Trump comunque sta cercando soluzioni alternative, tra cui fare pressione sulla Germania affinché invii la propria batteria di Patriot. Il comandante in capo e il suo team - scrive il sito - sono riluttanti a cedere molti intercettori, e lui vorrebbe che anche gli europei inviassero più denaro e armi. Due fonti spiegano che Trump ha promesso di inviare immediatamente 10 Patriot meno di quanto previsto nella spedizione sospesa e di aiutare a trovare altri mezzi di rifornimento. Questo il giorno un colloquio con Friedrich Merz in cui il cancelliere tedesco gli ha chiesto di inviare gli intercettori che erano stati bloccati, stando a quanto riferisce un funzionario tedesco. Merz - precisa - ha detto a Trump che la Germania è pronta ad acquistare batterie Patriot dagli Stati Uniti e inviarle in Ucraina, e il presidente Usa, secondo altre tre fonti, ha suggerito a Berlino di vendere una delle sue batterie a Kiev. I due leader non hanno raggiunto un accordo, ma i funzionari affermano che la discussione è in corso. Il tutto mentre, con le scorte in calo a causa delle molteplici guerre in corso, c'è una crescente preoccupazione tra i paesi della Nato riguardo alla possibilità di rinunciare alle munizioni più rapidamente di quanto possano essere prodotte. "Ottenere un missile Patriot non è come andare da Walmart, prenderne 10 dallo scaffale e tornare a casa", sottolinea un consigliere di Trump ad Axios.

Il capo del Pentagono Pete Hegseth, da parte sua, ha identificato batterie di missili disponibili in Germania e Grecia che gli Stati Uniti preferirebbero finanziare e inviare in Ucraina, e ci sono "conversazioni sono in corso da mesi". Il Guardian afferma che gli Usa dispongono solo di circa il 25% di missili intercettori Patriot necessari per tutti i piani militari della Difesa, dopo aver esaurito le scorte in Medioriente negli ultimi mesi, un calo allarmante che ha portato l'amministrazione a congelare l'ultimo trasferimento di munizioni a Kiev. Le scorte - precisa - sono scese così in basso da suscitare preoccupazione al Pentagono per il rischio di compromettere potenziali operazioni militari americane, e il vicesegretario alla Difesa Stephen Feinberg ha autorizzato l'interruzione della fornitura in corso, con la luce verde di Hegseth.

Secondo il sistema di monitoraggio gestito dai capi dello stato maggiore congiunto e dall'agenzia di cooperazione

per la sicurezza e la difesa del Pentagono, le scorte di diverse munizioni critiche sono rimaste al di sotto della soglia minima per diversi anni da quando l'amministrazione Biden ha iniziato a inviare aiuti all'Ucraina.

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