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"Ci ciulate i deputati?". Ora è rissa tra 5s e Pd

Angela Ianaro lascia il M5S e passa al Pd. I 5 Stelle su tutte le furie: "Ma che alleati siete?". I dem rigettano le accuse: "E noi cosa c'entriamo, siete stati voi a metterla alla porta..."

"Ci ciulate i deputati?". Ora è rissa tra 5s e Pd

Un campo sì largo, ma di polemiche pubbliche e accuse incrociate. I rapporti tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico continuano a scricchiolare, sulla scia dell'irritazione di Giuseppe Conte nei confronti di Enrico Letta soprattutto dopo il voto sul conflitto d'attribuzione per Matteo Renzi - in merito al caso Open - che aveva spaccato il fronte giallorosso. In quel caso il leader grillino era stato chiarissimo: "Che cosa significa campo largo? Se significa politiche per i cittadini annacquate, io in questo campo largo non ci entro". E con il passare dei giorni l'asse M5S-Pd è sempre più fragile.

Il gelo di Conte

L'ultima divisione è stata innescata in seguito alla decisione della deputata Angela Ianaro, che ha lasciato il gruppo pentastellato per approdare tra le fila del Partito democratico. Una scelta "dolorosa, sofferta, ponderata e a lungo meditata" ma che ha ritenuto indispensabile per gli sviluppi interni che hanno portato il Movimento a interpretare una classica forza politica e non più anti-sistema. "Purtroppo si sta andando oltre, non si può esprimere un dissenso", aveva lamentato la deputata.

L'addio ha inevitabilmente provocato dei malumori all'interno dei 5 Stelle. A infastidire i grillini è stato soprattutto l'atteggiamento degli alleati Pd. Un segnale di forte gelo che traspare dalle parole di Giuseppe Conte, che si è così espresso sulla fuga della Ianaro: "Attendo una telefonata dal Pd, non mi è ancora arrivata".

Le accuse incrociate

A tutto ciò si aggiunge un siparietto avvenuto nel pomeriggio di ieri alla Camera. Un momento di tensione o di leggerezza, a seconda delle libere interpretazioni. "Ma cosa fate, ci 'ciulate' i parlamentari? Ma che alleati siete?", è la dichiarazione tra il serio e il faceto che l'Adnkronos attribuisce al grillino Stefano Buffagni.

L'interrogativo rovente sarebbe stato rivolto in un corridoio del piano Aula al dem Graziano Delrio, che avrebbe così replicato: "E noi cosa c'entriamo, siete stati voi a metterla alla porta...". Una versione che però avrebbe trovato la pronta replica di Buffagni. "Ma se per mesi lei ha provato a entrare nella Lega...", sarebbe stata la sua risposta.

I giallorossi scricchiolano

Un'uscita di peso è arrivata da Stefano Patuanelli: il ministro delle Politiche agricole ha preferito non commentare la scelta della collega Ianaro sull'addio al M5S, ma al tempo stesso ha voluto sottolineare che esistono "delle minime regole di rispetto tra le forze politiche per far funzionare un'alleanza". Specialmente se si considera il momento storico e "le sfide che ci aspettano".

Una presa di posizione netta che sa di dura bordata nei confronti del Partito democratico, che ora viene guardato con occhi tutt'altro che sorridenti. La tensione tra i giallorossi si fa sempre più alta, motivo per cui ci si domanda se l'asse continuerà a restare saldo in vista dei prossimi appuntamenti politici.

Elezioni amministrative, referendum sulla giustizia, Meccanismo europeo di stabilità (Mes), riforma del fisco e campagna elettorale in vista del ritorno alle urne nel 2023: dem e 5 Stelle camminano su un filo sottilissimo, in balia del vento che rischia di buttare giù entrambi.

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