Ciclamino è salvo: ora fa il tifo per il suo sergente

Il cane è riemerso dalle macerie della palazzina crollata, il padrone gravissimo in ospedale

Ciclamino è salvo: ora fa il tifo per il suo sergente

Milano - Il suo padrone - il 45enne sergente maggiore dell'esercito Alessandro Saverio Sidella, di stanza nella base di Solbiate Olona (Varese) - resta ancora ricoverato in condizioni disperate all'ospedale milanese di Niguarda, dove non ha mai ripreso conoscenza. Il suo cane, invece, ha resistito una settimana sotto le macerie della palazzina di due piani all'angolo tra via Brianza e via Baracca a Rescaldina, sbriciolatasi sabato scorso per una violenta deflagrazione avvenuta intorno alle 7.30 dopo che una fuga di gas (anche se nessuno ne ha sentito l'odore, prima e dopo i soccorsi) aveva saturato proprio l'appartamento al pianterreno dove il militare abita con la moglie 51enne Cristina e i loro due bambini di 6 e 4 anni. Ciclamino, uno shitzu di due anni, è stato ritrovato nella notte tra giovedì e venerdì dai vigili del fuoco di Milano, piccolo e fioco faro di vita in un ambiente posto sotto sequestro e dove al momento domina il dolore della distruzione.

Un po' spelacchiato, con qualche escoriazione, Ciclamino l'altra notte ha cominciato a muoversi sotto una piccola apertura. I pompieri si sono subito mossi per scoprire di cosa si trattasse e, trovato il cagnetto che, tutto impolverato, li guardava con i suoi occhietti a spillo, si sono divertiti a prenderlo in braccio e a rifocillarlo.

Visitato dal veterinario lo shitsu sta bene, le ferite nascoste dal pelo non sono preoccupanti. Subito pulito perché completamente impolverato, Ciclamino è stato idratato, ha bevuto una bottiglietta di acqua mentre era avvolto nel telo termico ed è stato tenuto in braccio da un pompiere: tremava dal freddo e dallo choc. Dal microchip la conferma: era proprio lui, il cane dei Sidella. Una famiglia travolta dalla disgrazia: le condizioni del figlio maggiore, portato in ospedale al Regina Margherita di Torino con il 65 per cento del corpo coperto da ustioni di secondo grado, restano stazionarie; lo stesso dicasi per la signora Cristina e il piccolo di 4 anni, ancora in prognosi riservata a Niguarda.

Tornando allo scoppio, una fuga di gas che determina un'esplosione di quelle proporzioni può essere accidentale o provocata dalla volontà di qualche inquilino, come è accaduto di recente a Sesto San Giovanni (gennaio 2018) e a Milano, in via Brioschi (giugno 2016) e in via Lomellina (più indietro nel tempo,

settembre 2006). Tentativi di suicidio o omicidio finiti in strage. Secondo alcune testimonianze, ancora da verificare i Sidella erano sotto sfratto, ma al momento non ci sono elementi che facciano pensare al «gesto volontario».

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