È il lato scuro che non vediamo mai, esposto allo spazio, un nero nel quale nessuno strumento umano si è mai addentrato. Impervio, tempestato di crateri, inespugnabile. La Cina aveva tenuta riservata la notizia del giorno esatto in cui avrebbe conquistato l'altra luna, la sua faccia invisibile, quella nascosta alla terra. Si sapeva che Pechino avrebbe voluto iniziare il 2019 con un primato. Ieri lo ha raggiunto, mostrando al mondo per la prima volta monti e crateri della far side, la luna oscura. La data è simbolica: l'alba del 2019, cinquant'anni dopo lo sbarco degli americani del 69.
La sonda Chang'e-4, che prende il nome dalla dea luna della mitologia cinese, è atterrata in un enorme cratere di 180 chilometri di diametro alle 10.26 ora di Pechino «con successo». A bordo anche un rover, un esploratore lunare che avrà il compito di prelevare i campioni di una materia rocciosa mai esaminata per sottoporli ad analisi in collaborazione anche con altre agenzie spaziali. Attraverso l'assistenza del satellite Queqiao, la sonda ha inviato le prime immagini della luna nascosta alla terra. «Si è aperto un nuovo capitolo nell'esplorazione della luna da parte dell'uomo», ha dichiarato l'Agenzia spaziale cinese, distogliendo per tutto il giorno l'attenzione da un altro prodigio spaziale di questo inizio di 2019: il sorvolo da parte della sonda Nasa New Horizons del corpo celeste più lontano del sistema solare, Ultima Thule, l'asteroide a forma di pupazzo di neve.
La sonda Chang'e-4 era stata lanciata il 7 dicembre da Xichang. L'avvicinamento alla superficie della luna nera è avvenuto da una distanza di 15 chilometri e l'allunaggio in una zona priva di ostacoli del cratere Von Karman, all'interno del più grande Aitken, Polo Sud. In precedenza già Stati Uniti, nel '68, con l'Apollo 8, e Unione Sovietica, addirittura nel '59, erano riusciti a fotografare l'emisfero invisibile, ma ostacoli di comunicazione avevano impedito di andare oltre. Questa è la prima volta che una sonda tocca la sua superficie. La Cina diventa così la terza superpotenza dello spazio e pone progetti ambiziosi: Chang'e-4 dovrà svolgere studi sulle basse frequenze radio, sulle caratteristiche geologiche per comprendere meglio l'origine della luna, sulle risorse minerarie. E dovrà compiere esperimenti sul comportamento di una piccola biosfera terrestre dotata di acqua, aria e soluzione nutritiva: a bordo di Chang'e-4 ci sono uova di baco da seta e semi di patata e di fiori. L'obbiettivo è inviare una missione umana entro il 2030 e costruire una stazione lunare. L'espansione spaziale per la Repubblica Popolare Cinese è prioritaria, con un investimento di circa 6 miliardi di dollari.
Sarà quindi il rover il protagonista dei prossimi passi sulla luna nascosta. La morfologia della far side è molto diversa da quella della near side: più bassa presenza di mari lunari, che non arrivano al 3% dell'intero territorio, e più abbondanza di crateri, tra cui il più grande supera i 500 chilometri di diametro. Una superficie quindi più frastagliata, accidentata. L'esploratore sarà dotato di sei ruote, una telecamera, un radar, uno spettrometro, ed è stato progettato per avere una maggiore adattabilità alla impervia superficie lunare.
Questa caratteristica è stata affinata dopo l'esperienza non positiva dell'esploratore dell'altra missione cinese, Chang'e- 3, del 2013, sulla luna visibile: il rover Yutu è riuscito a percorrere solo 110 metri e poi è incappato in problemi meccanici che lo hanno bloccato.
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