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Clandestino già espulso violenta 90enne. "Adesso il Viminale faccia chiarezza"

Il nigeriano è stato preso. L'ira del centrodestra. Meloni: "Ora giustizia rapida"

Clandestino già espulso violenta 90enne. "Adesso il Viminale faccia chiarezza"

Una novantenne aggredita, rapinata e violentata. E un senzatetto nigeriano arrestato dai carabinieri con l'accusa di rapina e violenza sessuale. È successo nella serata di venerdì a Lomazzo, cittadina non lontano da Como.

La donna, di quasi 90 anni, è stata aggredita in casa sua tra le ore 21 e le 22. La notizia è stata anticipata dalla Provincia di Como. L'anziana ha sentito alcuni rumori sospetti in cucina ed è andata a controllare. Lì ha trovato un giovane sconosciuto, entrato per rubare, che rovistava in giro. Lei ha cercato di cacciarlo, ma lui invece di scappare l'ha assalita. L'ha trascinata in un'altra stanza e l'ha stuprata. Infine è fuggito portando via il cellulare della 90enne, per impedirle di chiedere aiuto. La donna, sotto choc ma non scoraggiata, è uscita di casa e ha raggiunto a piedi la vicina abitazione di uno dei figli, dove ha raccontato quello che le era successo. Il figlio ha chiamato i carabinieri e insieme alla madre ha dato una precisa descrizione dell'aggressore. Anche perché nei giorni precedenti lo avevano già visto aggirarsi nella zona. «Scossa ma molto lucida», descrivono la vittima i soccorritori che l'hanno portata in ospedale per accertamenti.

Grazie alle indicazioni i militari della compagnia di Cantù hanno cercato nei possibili rifugi per la notte e sono riusciti a identificare un nigeriano senza fissa dimora che si trovava in un edificio abbandonato non lontano dalla casa della vittima. Aveva ancora addosso il telefonino dell'anziana ed è stato arrestato. Si tratta di Destiny Dike, 26 anni, al momento dell'arresto non ha detto nulla. Era già stato espulso una volta dall'Italia, ma era poi tornato chiedendo asilo. La sua domanda era stata rifiutata. Il giovane si trova in carcere al Bassone in attesa di interrogatorio.

Dopo l'episodio è esplosa la polemica politica. «Servono porti chiusi, espulsioni, certezza della pena - interviene il leader della Lega Matteo Salvini -. Attendiamo parole chiare soprattutto dal Viminale. Dall'inizio dell'anno sono sbarcati in 15.375, contro i 5.521 dell'anno scorso e i 2.144 dello stesso periodo del 2019». Il sottosegretario dell'Interno Nicola Molteni parla di «barbarie» commesse da un clandestino «con precedenti» e aggiunge: «Gli irregolari vanno rimpatriati perché una immigrazione fuori controllo genera disordine, insicurezza e alimenta criminalità e violenza sui territori. Altro che ius soli!». Secondo il presidente della Bicamerale immigrazione, il leghista Eugenzio Zoffili, «occorre che il ministro dell'Interno Lamorgese prenda atto che il flusso migratorio verso il nostro Paese è al limite di quanto il nostro apparato di sicurezza possa reggere e che l'unico modo per difendere i nostri confini è la politica dei cosiddetti porti chiusi». Mentre Giorgia Meloni, leader di Fdi, scrive su Twitter: «Orrore! Sorpreso a rubare in casa di un'anziana indifesa, avrebbe aggredito la 90enne abusandone sessualmente. Mando un abbraccio alla vittima, poteva essere la nonnina di ognuno di noi.

La giustizia sia rapida e inflessibile: non possono esistere attenuanti di fronte a tutto ciò».

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