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Il Colle striglia Conte e Salvini. "Serve unità, basta capricci"

Mattarella sente il leader leghista, poi chiama il premier e lo invita ad aprire subito il dialogo con l'opposizione

Il Colle striglia Conte e Salvini. "Serve unità, basta capricci"

Neanche fosse un preside del liceo costretto a metter pace tra due alunni litigiosi e indisciplinati, in questi giorni di emergenza - non solo nazionale, ma globale - Sergio Mattarella si deve pure far carico dei capricci di Giuseppe Conte e delle impazienze di Matteo Salvini. Il primo, certamente molto preso dagli eventi, non ha trovato il tempo per quasi due giorni di rispondere al telefono o richiamare il leader della Lega. Uno scivolone gigantesco per un presidente del Consiglio che sta gestendo una crisi senza precedenti al punto che il governo è stato obbligato a mettere in campo misure di forte restrizione finanche delle libertà personali. Insomma, davvero non si capisce in nome di quale galateo istituzionale il premier abbia deciso di non dare udienza al leader del principale partito di opposizione e che, stando ai sondaggi, rappresenta il 30% del Paese. Il secondo, però, non è stato da meno. E nelle ultime 48 ore ha confidato in privato a più di un interlocutore di essere tentato dal dare una spallata al governo Conte, qualora in Parlamento - viste anche le presenze contingentate - si dovesse aprire lo spiraglio giusto. Perché, ha spiegato Salvini, «anche Matteo Renzi non ne può più del premier e potrebbe seguirci». Un'accelerazione che se mai si realizzasse, rischierebbe - in questo momento - di portare l'Italia nel caos. È di tutta evidenza, infatti, che nel pieno della crisi sanitaria che stiamo vivendo un cambio della guardia a Palazzo Chigi non farebbe che ingenerare una gigantesca confusione nella catena decisionale oltre che dare la percezione ai cittadini di un Paese allo sbando. Non è un caso che su un simile scenario siano estremamente scettici sia Silvio Berlusconi che Giorgia Meloni.

Così, alla fine è su Mattarella che ricade il grande gelo che ormai da molti mesi caratterizza il complicato rapporto tra Conte e Salvini. Una distanza che ormai non è solo politica, quanto umana e personale. Nella tarda mattinata di ieri, poco dopo le 12, il leader della Lega alza infatti il telefono e chiama il Colle. Con Mattarella, si legge in una nota di via Bellerio, il colloquio è «cordiale e cortese». Anche se il capo dello Stato sottolinea come in questo momento l'unica strada possibile sia quella di «una maggiore unità nazionale». Insomma, è il senso del ragionamento di Mattarella, le incomprensioni del passato vanno messe da parte per concentrarsi sul bene dell'Italia. Il messaggio, neanche troppo tra le righe, è chiaro. E proprio per favorire un ritorno a un clima di concordia e collaborazione, il capo dello Stato sente subito dopo Conte e lo invita a non escludere l'opposizione dalla gestione della crisi. Urge un faccia a faccia al più presto, è il senso del ragionamento di Mattarella che pare non fosse particolarmente entusiasta della scelta del premier di rimbalzare la telefonata di Salvini senza poi richiamarlo. Perché è del tutto evidente che un simile atteggiamento in un momento tanto delicato non fa che alimentare polemiche e incertezze, indebolendo ancora di più un governo che soprattutto negli ultimi giorni ha molti, troppi fronti aperti. Dai governatori ai sindacati, per non parlare delle tante critiche sulla gestione della comunicazione (pare che anche al Colle non abbiano apprezzato la scelta di parlare attraverso Facebook piuttosto che seguire i consueti canali istituzionali).

Conte capisce il messaggio e finalmente, passati quasi due giorni, trova il tempo di chiamare i leader delle opposizioni. Che vengono convocati a sera a Palazzo Chigi per discutere con il governo le misure sull'emergenza.

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