Il Regno Unito e la Francia hanno avviato colloqui bilaterali per la creazione di un corridoio estivo che consenta ai cittadini dei due Paesi di tornare a muoversi liberamente, senza limitazioni legate al coronavirus. L'iniziativa, rivelata dal Sun, è stata discussa domenica da Johnson e Macron e punta a dare un po' di respiro al settore turistico anglo-francese. Si aggiunge alle rassicurazioni che Londra ha già fornito a Parigi riguardo l'obbligo di due settimane di autoisolamento obbligatorio per chi farà ingresso nel Regno Unito: una misura annunciata nei giorni scorsi, il cui inizio non è stato ancora deciso ma da cui saranno esenti le persone che giungeranno dalla Francia.
L'accordo, ancora in fase embrionale, dovrebbe includere anche l'Irlanda e si affianca ad alcune iniziative simili in corso in Europa. Germania, Austria e Repubblica Ceca stanno cercando di siglare accordi di libero movimento. Più avanti si sono già spinte Estonia, Lettonia e Lituania: le tre repubbliche baltiche riapriranno i confini tra di loro a partire dal 15 maggio. È concreto il rischio di un'Unione Europea in ritardo e divisa anche nella risposta a come ripristinare la libertà di movimento tra Stati nell'èra del CV19, un tema cruciale su cui Bruxelles presenta oggi il suo piano. Non dovesse essere ritenuto soddisfacente, la Grecia Paese la cui gestione della pandemia è stata un successo ha fatto sapere che procederà lungo la strada di accordi bilaterali per l'attivazione di canali con Paesi la cui situazione pandemica è sotto controllo. Se la Francia vuole portare gli inglesi in Provenza, Atene punta ai tedeschi orfani delle spiagge adriatiche, un obiettivo anche di Slovenia e Croazia che stanno cercando di agganciarsi all'area pangermanica. C'è la possibilità concreta che si vengano a creare bolle interne all'Unione in cui la mobilità delle persone torna a essere libera, o quanto meno agevolata, in un contesto europeo in cui rimangono limitazioni e divieti. Bolle che potrebbero schiacciare un'Italia ancora alle prese con il nodo della mobilità interregionale delle persone ma un'estate oramai alle porte e che rischia di rimanere orfana del turismo estero.
Londra sta cercando di dare un po' di respiro al settore, con gli inglesi che da domani potranno riprendere a viaggiare liberamente all'interno dell'Inghilterra (non nelle altre nazioni del Regno), fatto salvo il mantenimento di 2 metri di distanza dalle altre persone.
Una delle misure di una fase 2 che ha innescato molte polemiche per la confusione, quantomeno comunicativa, con cui è stata avviata. Mentre i nuovi dati rivisti dall'istituto nazionale di statistica portano i morti ufficiali da CV19 a 38mila, peggiore carneficina europea.
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