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il commento 2

Non c'è contraddizione tra le parole del cardinal Bagnasco e l'azione di papa Francesco. Aprendo i lavori del Consiglio Permanente il presidente della Cei si è chiesto se «i libri ispirati alla teoria del gender, sono veramente scomparsi dalle scuole italiane?». Appena poche ore prima si era appreso dal quotidiano spagnolo Hoy che Bergoglio aveva ricevuto un transessuale, ex donna, accompagnato dall'attuale fidanzata, che gli aveva scritto raccontando di esser stato emarginato dalla Chiesa della sua città. Bergoglio gli aveva telefonato e poi qualche giorno fa l'ha ricevuto a Santa Marta. Dal canto suo, nella prolusione Bagnasco è partito proprio dalle parole del Pontefice che, sul viaggio di ritorno da Manila, aveva messo in guardia dalla «colonizzazione ideologica» che vuole distruggere la famiglia tradizionale. Con la diffusione di quei testi scolastici, ha esemplificato il capo dei vescovi italiani, «si vuole colonizzare le menti dei bambini e dei ragazzi con una visione antropologica distorta e senza aver prima chiesto e ottenuto l'esplicita autorizzazione dei genitori». Dunque, continuità e non contraddizione. Solo a una lettura superficiale queste parole suonano in contrasto con l'accoglienza in Vaticano del transgender spagnolo. Ci sarà di certo chi vorrà contrapporre la presunta durezza di Bagnasco alla tenerezza di Bergoglio (magari dimenticando che lo stesso cardinale di Genova somministrò la comunione a Vladimir Luxuria in occasione dei funerali di don Gallo). Niente di più fuorviante. La Chiesa combatte l'errore, che tale è, ma accoglie il peccatore.

Verità e misericordia camminano insieme.

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