Commissione d'inchiesta sul Covid, respinta la richiesta al Senato

La commissione Sanità respinge il ddl per la creazione di una commissione d'inchiesta sul Covid. "Sì" da Italia Viva e Fdi

Commissione d'inchiesta sul Covid, respinta la richiesta al Senato

La seduta odierna della commissione Sanità ha respinto il ddl per istituire una commissione d'inchiesta sulla gestione del Covid-19. In Senato, già nel corso della mattinata. era circolata una voce secondo cui soltanto Italia Viva, che da tempo propone di mettersi al lavoro per comprendere cosa sia successo, ad esempio in termini d'appalti durante la prima fase pandemica, e Fratelli d'Italia, che è l'altro partito politico che ha sempre battutto sulla necessità di questo passo, avrebbero voluto la costituzione di un organo ad hoc. E così, a conti fatti, è stato.

Proprio dalle pagine de IlGiornale.it, la presidente della commissione Sanità Anna Maria Parente si era augurata un esito diverso: "Noi - aveva detto il vertice della commissione Sanità di Palazzo Madama - stiamo insistendo molto, perché riteniamo che sia necessario che il Parlamento conosca che cosa è successo. Abbiamo avuto 132mila morti. Abbiamo speso numerose risorse, peraltro a debito. Dunque vogliamo capire", aveva dichiarato qualche settimana fa, facendo comprendere come la dialettica tra le varie forze politiche fosse in corso. Oggi, però, è il giorno della battuta d'arresto, così come fatto presente dal senatore Giuseppe Cucca, che continua ad insistere soprattutto sulla verità che si deve ai cittadini italiani.

"Come Italia Viva - ha fatto presente il senatore Cucca - abbiamo fortemente voluto una commissione d’inchiesta sul Covid: purtroppo oggi tale richiesta è stata inspiegabilmente respinta in Commissione sanità". E ancora: "Le argomentazioni delle altre forze politiche sono prive di senso - ha aggiunto il parlamentare renziano - : non c’è alcun motivo di attendere che finisca l’emergenza, dobbiamo delle risposte ai cittadini su come è stata gestita l’epidemia. Fra l’altro, esperienze simili sono già in atto in alcune regioni e in altri Paesi europeo, come la Francia". Ma, al netto delle due forze politiche citate, le altre formazioni che siedono in commissione hanno scelto di soprassedere. E in alcuni casi sembra lecito ipotizzare qualche perché.

Di questioni da indagare, comunque sia, ce ne sarebbero. Proprio come ricorda il senatore Cucca: "Mascherine farlocche - ha elencato - , respiratori cinesi non funzionanti, banchi a rotelle: gli scandali si sono susseguiti e il Parlamento ha diritto di approfondire e capire come sono stati usati i soldi dei cittadini". E a chi ritiene che la politica voglia quasi scavalcare gli inquirenti, viene specificato che "non si tratta di un’intromissione nel lavoro della magistratura".

Se non altro perché - annota il parlamentare renziano - "si fanno commissioni d’inchiesta su tutto, permetteteci di dire che di fronte a 132000 morti gli italiani hanno diritto di sapere la verità". Nel novero delle notizie che potrebbero in qualche modo avere a che fare con un indagine certosina di carattere parlamentare, ricordiamo come l'ex commissario Domenico Arcuri risulti indagato per peculato ed abuso d'ufficio.

Ma "chiarezza" è stata richiesta, almeno da parte di alcune forze politiche, pure sul cosiddetto caso Di Donna. Nonostante alcune dichirazioni d'intenti, però, la creazione di una commissione d'inchiesta sulla gestione Covid è stata ricusata.

La commissione sanità, tuttavia, ha disposto che di commissione d'inchiesta si parlerà ancora appena sarà terminato lo stato di emergenza. A renderlo noto sono stati i capigruppo della maggioranza, così come ripercorso da IlSole24ore Radiocor Plus.

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