Commissione Ue, Mario Draghi si tira fuori dalla corsa per la presidenza

"Sono onorato dell’ipotesi, ma indisponibile". Così Mario Draghi si è tirato fuori dalla corsa per la presidenza della Commissione europea

Commissione Ue, Mario Draghi si tira fuori dalla corsa per la presidenza

"Sono onorato dell’ipotesi, ma indisponibile". Mario Draghi si tira fuori dalla corsa per la presidenza della Commissione europea. A Osaka, dove i grandi leader del continente europeo sono presenti per partecipare al G20, stanno infatti, anche se in via informale, trattando sulle nuove nomine dell'Unione.

Le caselle importanti, ricorda La Stampa che ha pubblicato anche il rumors su Draghi, sono cinque: la presidenza della Commissione europea, quella del Consiglio, del Parlamento, della Banca centrale europea e l’Alto rappresentante per la politica estera. Ieri il premier Conte, in un colloquio con il presidente polacco del Consiglio Donald Tusk, aveva avanzato l'idea Draghi ma ora pare che le quotazioni del socialista olandese Frans Timmermans siano in risalita. Draghi, secondo il quotidiano di Torino, non si sentirebbe all'altezza del ruolo e, nonostante il parere favorevole di Matteo Salvini ("un italiano alla presidenza della Commissione sarebbe un onore"), ha preferito farsi da parte. Ma non solo. Dal Parlamento Europeo c'è la ferma intenzione di votare uno dei cosiddetti «spitzenkandidaten», i candidati indicati prima delle Europee dai singoli gruppi politici. In teoria, il posto di presidente della Commissione Ue andrebbe al tedesco Weber dal momento che i popolari sono il gruppo di maggioranza relativa ma su di lui vi è la ferma opposizione di Emmanuel Macron ed è per questo che, ora, il favorito pare Timmermans. Così facendo Macron potrebbe ambire ad avwew alla Bce il suo governatore Villeroy de Galhau. Weber potrebbe andare alla presidenza del Parlamento ma questo significa lasciare ai liberali quella del Consiglio europeo. Donakd Tusk, però, ha chiesto che due delle cinque caselle vadano a due donne e pertanto torna in corsa Margrethe Vestager, capofila dei liberali, i quali però sono arrivati terzi. Resta poi il nodo di come accontentare i Popolari.

Una soluzione potrebbe essere quella di mandare il francese Michel Barnier alla presidenza della commissione Ue ma ciò, per la Francia, significherebbe rinunciare alla presidenza della Bce che, a quel punto, andrebbe a un finlandese o a un tedesco. Si saprà di più domani quando i leader dei 28 Paesi si inconteranno a partire dalle 18.

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