Condanna esemplare per il tunisino Makki Hanshfasar, accusato di essere lo scafista di un barcone che nel 2015 trasportò dalla Libia in Sicilia un gruppo di 750 immigrati. La Quarta sezione del tribunale di Palermo, in accoglimento della richiesta dei pm Geri Ferrara, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, lo ha condannato a 8 anni e mezzo di carcere e al pagamento di una maxi multa di 18,7 milioni di euro, ossia 25mila euro per immigrato trasportato sul barcone della speranza. Si tratta di una cifra record tra quelle ingenti che dovrebbero pagare i caronte condannati. Ma, alla fine, chi pagherà? Neanche a dirlo. Nessuno sborserà nulla. Basti pensare che in genere lo scafista è arruolato tra le fila degli aspiranti viaggiatori tra quelli che hanno qualche nozione di mare e si mette al timone in cambio della traversata gratis e talvolta di una ricompensa minima. Gli scafisti che in questi anni sono stati condannati, dunque, non possiedono le cifre ingenti che dovrebbero pagare secondo sentenza. In fondo non sono loro a far soldi con l'incessante business della tratta di esseri umani, ma le consorterie criminali che si occupano dell'organizzazione dei viaggi, dalla detenzione nelle «safe house» in Libia, in attesa del pagamento del riscatto da parte delle famiglie, al viaggio vero e proprio.
Ma c'è di più. Perché talvolta subiamo anche la beffa di dovere accompagnare alla frontiera, e dunque di dovere pagare, per chi è stato condannato. È accaduto, tanto per citare un esempio, nel 2015, quando, dopo la condanna nel febbraio a Salerno per due scafisti a un anno e 8 mesi di reclusione su patteggiamento e a un milione e 400mila euro di multa, i due sono stati scarcerati ed espatriati a spese degli italiani, accompagnati alla frontiera per scontare la pena nel Paese d'origine. Ed è anche accaduto di ritrovarsi le stesse persone condannate ed espatriate al timone di qualche altro barcone, carpendo al volo la prima occasione utile per rimettere piede in Italia.
La Quarta sezione penale di Palermo ha emesso un'altra condanna nei confronti di Hassan Mamhud e Magdy Ahmed a 7 anni e 6 mesi di reclusione,
oltre a una multa da 8,5 milioni di euro a testa. Una volta scontata la condanna, saranno espulsi dall'Italia. Sono accusati di essere stati al comando di un natante con 350 passeggeri salpato da Alessandria d'Egitto. VRaf
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