Consigliere Pd nella bufera "Sparare bene su Giuliani"

«Sto con il carabiniere». La frase sul G8 scatena la rivolta. E sul manifestante: «Non mi mancherà»

Consigliere Pd nella bufera "Sparare bene su Giuliani"

Comunque, almeno in questo Renzi ha ragione: non esiste più la sinistra di una volta. Quella tutta d'un pezzo, granitica nelle proprie scelte, irremovibile sulle proprie idee. Evidentemente anche questa si sarà «renzizzata». E poi succedono fatti incomprensibili come quello in cui un consigliere comunale Pd di Ancora, nel giorno dell'anniversario della morte di Carlo Giuliani, prende le difese di quello che gli sparò, il carabiniere Mario Placanica.

Ma come, ci hanno fatto una testa così per sedici anni, sul fatto che i carabinieri sono tutti dei fascisti, che il povero Carlo, invece, anche se il 20 luglio 2001 vagava per Genova con un estintore in mano ed era pronto a spaccarlo in testa a un carabiniere, in fondo era un bravo ragazzo. Che Placanica è un pazzo, uno squilibrato, che mai e poi mai avrebbe dovuto sparare ad un 23enne inerme, armato «solo» di estintore. Che quel carabiniere avrebbe dovuto marcire in carcere e che è un vero scandalo che, invece, sia stato assolto «avendo agito per legittima difesa». Che Carlo Giuliani è un martire, anzi di più, un eroe, e che la sua memoria va ricordata per sempre.

Quei giorni di luglio di 16 anni fa sono stati un inferno. Nemmeno una cosa è andata nel verso giusto. E questo si sa. Ma la sinistra ci ha lo stesso riempito la testa di tutte queste favolette. E adesso che fa? Spunta uno del Pd che si rimangia tutto: «Se in quella camionetta ci fosse stato mio figlio, gli avrei detto di prendere bene la mira e sparare». È la frase scritta su Facebook da Diego Urbisaglia, 39 anni, consigliere comunale e provinciale di Ancona. «Estate 2001. Ho portato le pizze tutta l'estate per aiutare i miei a pagarmi l'università e per una vacanza che avrei fatto a settembre. Guardavo quelle immagini e dentro di me tra Carlo Giuliani con un estintore in mano e un mio coetaneo in servizio di leva parteggiavo per quest'ultimo. Oggi nel 2017 che sono padre, se ci fosse mio figlio dentro quella campagnola gli griderei di sparare e di prendere bene la mira. Sì, sono cattivo e senza cuore, ma lì c'era in ballo o la vita di uno o la vita dell'altro. Estintore contro pistola. Non mi mancherai Carlo Giuliani», scrive Urbisaglia.

Pensiero degno di un leghista anche se dopo essersi accorto della frittata ha cercato di rimediare: «Chiedo scusa per i toni troppo pesanti. Ho solo fotografato il momento perché all'epoca avevo l'età dei due protagonisti e quel fatto mi segnò molto. Ricordo che mi domandavo tu che avresti fatto?». A nulla sono servite queste parole. Per certi temi così importanti per il destino del Paese, anche la sinistra si ricorda ancora come si fa a restare uniti. Il deputato di Mdp Arturo Scotto scrive: «Mi vergogno per lui, spero che qualcuno lo cacci». Detto fatto.

Il coordinatore della segreteria dem, Lorenzo Guerini, che probabilmente è un ammiratore degli estintori sui carabinieri, ha chiesto subito alla commissione di garanzia di sanzionarlo perché ciò è «inaccettabile e assolutamente ingiustificabile».

Secco Giuliano Giuliani, il padre di Carlo: «Certe frasi non meritano risposta». E la mamma Heidi: «Quel signore può vergognarsi!». Anche no.

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